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Bari: Hub per il ricondizionamento
degli abiti non venduti
Produrre un abito è una operazione com-
plessa che richiede molto uso di mate-
rie prime, energia e acqua.
L'industria tessile infatti utilizza
enormi volumi d'acqua e genera inquina-
mento idrico significativo; il cotone,
ad esempio, richiede grandi quantità
d'acqua per la coltivazione (fino a
10.00020.000 litri per kg) mentre le
fibre sintetiche (poliestere) rilascia-
no microplastiche.
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Bari: Hub per il ricondizionamento
degli abiti non venduti -2-
Gli abiti non venduti, secondo alcune
stime dal 10% al 40% della produzione
totale di vestiti prodotti, finiscono
in saldi, outlet, mercati di seconda
mano, in minima parte vengono donati a
organizzazioni benefiche per il
riutilizzo, ma la massima parte
purtroppo viene incenerita o gettata in
discarica, costituendo dunque un
problema rilevante per l'Ambiente.
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Bari: Hub per il ricondizionamento
degli abiti non venduti -3-
A Bari si sta sperimentando una solu-
zione al problema della dismissione dei
capi invenduti, in un nuovo polo tecno-
logico di recupero dei capi non vendu-
ti.
Il centro ospita un impianto che può
ricondizionare 70.000 capi al giorno
(fino a 15 milioni di abiti ricondizio-
nati all'anno).
I capi vengono trattati e rimessi sul
mercato a prezzo diverso, con un'eti-
chetta che ne specifica il ricondizio-
namento.
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