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TEATRI 554>559 1/3 OMER MEIR WELLBER: "Palermo è una se- conda casa. I miei 5 anni al Massimo" Era il 2020 quando Omer Meir Wellber, direttore d'orchestra israeliano, al tempo non ancora quarantenne, saliva sul podio della direzione musicale del Teatro Massimo di Palermo. Dal 19 al 31 maggio porta nel capoluogo siciliano Tristano e Isotta di Richard Wagner. Agis: Qua'è il suo bilancio dei 5 anni passati al Massimo. Wellber: Un terzo dei miei 15 anni di carriera li ho trascorsi al Massimo, un incredibile viaggio che mi ha permesso di crescere professionalmente e umana- mente. Chiudere questo percorso con una opera di Wagner mi sembra la cosa >>> a cura di AGIS Cinema 545 Film in Sala 547>551
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TEATRI 554>559 2/3 OMER MEIR WELLBER: "Palermo è una se- conda casa. I miei 5 anni al Massimo" più naturale. Agis: Come ha vissuto la città? Wellber: Palermo, per un israeliano, è una seconda casa. E' come vivere a Tel Aviv. Girando per le sue strade avverti la storia, percepisci le persone, i co- lori e i suoni ai quali senti di appar- tenere. Come mi disse il musicologo Lanza Tomasi nei primi mesi del mio soggiorno: "Palermo è un bellissimo po- sto in cui arrivare, ma un pessimo luo- go da lasciare". Agis: Perché ha definito il Tristano la conclusione perfetta del suo percorso? Wellber: Il primo lavoro che ho affron- tato con l'orchestra del Massimo è >>> a cura di AGIS Cinema 545 Film in Sala 547>551
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TEATRI 554>559 3/3 OMER MEIR WELLBER: "Palermo è una se- conda casa. I miei 5 anni al Massimo" stato il Parsifal, l'ultimo dramma mu- sicale scritto da Wagner, a cui mi è poi piaciuto accostare i Vespri Sici- liani di Verdi, che narra del tentativo dei siciliani di liberarsi dai francesi e cambiare il mondo. Per me il Tristano è l'opera più rivoluzionaria della sto- ria della musica. Ecco perché metterla alla fine del mio percorso a Palermo mi è sembrata la cosa più naturale. Agis: Come ha affrontato l'esecuzione? Wellber: Con una bacchetta asciutta, senza sentimentalismo né spiritualismo. Una lettura estremamente antiretorica, che ho condiviso subito con il regista Daniele Menghini. a cura di AGIS Cinema 545 Film in Sala 547>551

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