Sul filo del telefono
A cura di Antonella Gasperoni
Nasceva a Firenze nel 1808. Da ragazzo
aveva lavorato al Teatro della Pergola,
tra fili, magneti e scenografie.
La sera ascoltava la musica vibrare
nell'aria e pensava che se il suono
riusciva a muovere un vetro, avrebbe
potuto viaggiare lungo il filo. Antonio
Meucci ebbe la folgorazione. Lasciò
l'Italia, andò a Cuba, non cercava la
gloria, ma solo la sopravvivenza.
A L'Avana inventò un sistema per far
parlare i tecnici del teatro tra loro,
senza gridare. Era quello il futuro.
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