Svuota-carceri; anti-inchino; Salva Italia; Sblocca-debiti; Ecobonus e Porcellum, naturalmente. Se il lessico parlamentare e governativo è, in moltissimi casi, ancora schiavo del burocratese, l'unica soluzione per rendere più comprensibili contenuti ed obiettivi di una legge o di un decreto agli occhi dell'opinione pubblica, e' quella di dare al provvedimento un 'soprannome', ribattezzarlo scegliendo parole più semplici e d'effetto, anche per renderlo giornalisticamente più efficace, mettendo da parte termini da cattedratici, e un po' astrusi, come lo 'sviluppismo' citato recentemente dal premier Letta.
E' accaduto quasi sempre nella storia politica italiana. Celebre, a questo proposito è il nomignolo dispregiativo che nel 1953 venne affibbiato, da chi non era d'accordo con la norma, alla legge elettorale che modificava in senso maggioritario il meccanismo proporzionale in vigore dal 1946. Quella riforma viene ancora ricordata come 'Legge truffa'. E a proposito di legge elettorale, impossibile ignorare il Porcellum, la legge Calderoli ancora in vigore, definita "una porcata" dal politologo Giovanni Sartori.
Nei primi mesi della legislatura in corso, molti provvedimenti sono stati 'rinominati' per renderli lessicalmente piu' snelli. Cosi' il decreto contenente 'Disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno', e' diventato, per tutti, lo Svuota-carceri. Poi e' toccato al decreto 'Del fare', per il rilancio dell'economia e dell'occupazione. E in questo rush finale dell'attività politica hanno trovato spazio anche l'Ecobonus, il decreto che prevede detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e l'efficienza energetica, e lo Sblocca-debiti, per il pagamento alle imprese dei debiti della Pubblica amministrazione.
CON MONTI 'SALVA ITALIA' E 'CRESCI ITALIA', CROCETTA LANCIA L''ANTI-PARENTOPOLI'
Tra i primi atti del governo dei tecnici presieduto da Mario Monti ci sono stati i decreti Salva Italia e Cresci Italia, definiti così per veicolare e inquadrare l'immagine e l'azione del governo, con parole semplici e immediate, di sicuro impatto sull'opinione pubblica.
Dopo il naufragio della Costa Concordia, sull'onda emotiva scatenata dalla tragedia, governo e Parlamento hanno deciso di modificare le norme sull'avvicinamento delle navi da crociera alla costa, nel gergo marinaresco 'l'inchino' che in quel caso costò la vita a 32 passeggeri. Così è arrivata la nuova legge sulle rotte, subito ribattezzata legge 'anti-inchino', che vieta il passaggio ravvicinato delle navi alla costa.
Nel 2012 è stata varata anche la legge 'Salva olio italiano', contenente 'Norme sulla qualità e la trasparenza delle filiera degli oli di oliva vergini', per tutelare una delle tante eccellenze dell'agroalimentare made in Italy. Anche le Regioni danno il proprio contributo al 'database' dei soprannomi dei provvedimenti. Come ha fatto il neo Governatore della Sicilia Rosario Crocetta, che l'anno scorso ha lanciato la legge 'anti-parentopoli' per l'incompatibilità degli incarichi politici e delle concessioni pubbliche tra parenti.
NEL 2010 LA LEGGE 'CONTROESODO' PER BLOCCARE FUGA CERVELLI ALL'ESTERO
Un classico esempio di semplificazione lessicale per una norma dalla definizione altrimenti 'pesante' e' il Milleproroghe, il decreto di fine anno contenente, appunto, diverse proroghe per l'esercizio di deleghe in materie che vanno dalla giustizia all'istruzione, dall'università all'ambiente, dalle politiche agricole allo sviluppo economico.
La fantasia, a chi è chiamato a battezzare secondo criteri di semplicità e immediatezza norme e leggi, non manca di certo. Prova ne è la legge 238 del 2010, più nota come 'Controesodo', pensata per riportare in Italia i giovani laureati 'emigrati' all'estero per cercare quel lavoro che in Italia e' difficile trovare nel campo della ricerca.
A volte, le leggi possono prendere il nome da eventi tragici, come è stato, oltre che per le norme sulle rotte delle navi da crociera dopo il disastro della Costa Concordia, anche per la legge che ha introdotto il reato di sequestro di minorenni, la 'Legge Denise', che richiama al caso della piccola Denise Pipitone, la bambina sparita da Mazara del Vallo nel settembre del 20
LE 'LEGGI-COGNOME', DA FORTUNA-BASLINI SU DIVORZIO A BOSSI-FINI SU IMMIGRATI
Spesso il soprannome dato ad una legge è strumento di lotta politica. Come è stato, nel 1994, con il decreto Biondi, dal nome dell'allora ministro della Giustizia, ribattezzato in senso spregiativo dagli avversari politici 'Salva ladri' perché favoriva gli arresti domiciliari nella fase cautelare per la maggior parte dei reati di corruzione. Nei giorni scorsi, il decreto di nomina di Enrico Bondi a commissario per il risanamento del colosso siderurgico dell'Ilva è stato bollato dai deputati del Movimento 5 Stelle come 'Ammazza Taranto'.
Non di rado, le leggi prendono il nome di chi le ha proposte. Tra le più famose, senza dubbio, c'è la Fortuna-Baslini che, nel 1970 introduce il divorzio nell'ordinamento italiano. E a proposito di leggi che hanno preso il nome dai promotori spicca la Bossi-Fini sull'immigrazione, del 2002, che aveva sostituito un'altra legge 'binome', la Turco-Napolitano del 1998.