Venezia 70


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Il cinema al tempo della crisi

Mercoledì si apre l’edizione 2013. Inaugura ‘Gravity’ Di Cuaròn venezia_296

di Sandro Calice

Sarà una Mostra che parla del nostro presente, che non è propriamente un bel vedere. Alberto Barbera, direttore della 70ma Mostra del cinema di Venezia, dal 28 agosto al 7 settembre al Lido, lo ha detto chiaramente: vedremo “un cinema che affronta di petto la contemporaneità, che riflette le crisi sociali, finanziarie e politiche che stiamo attraversando. Il dramma è che non ci sono ottimismi sul futuro, nessuna apertura, nessun regista che dia un segnale in questa direzione. Ci ha colpito la particolare presenza di film che parlano di crisi di valori, di violenze e fobie, di sofferenze e solitudini, soprattutto in famiglia”.

Non sarà ovviamente tutto così, perché, sottolinea Barbera, “nel compilare la playlist dei titoli proposti quest’anno, si è cercato di tener conto della crescente frammentazione e schizofrenia che sembra caratterizzare l’universo delle immagini in movimento”.

I film. Sono quattro le sezioni in cui si articola la Mostra: Concorso, Fuori Concorso, Orizzonti e Venezia Classici; 53 i lungometraggi della Selezione Ufficiale, di cui 51 in prima mondiale e 2 in prima internazionale; 21 i film italiani, 19 quelli statunitensi. Tra i 20 titoli in concorso ci sono per la prima volta due documentari: “Sacro GRA” di Gianfranco Rosi, un lungo viaggio sul Grande Raccordo Anulare di Roma, e “The Unknown Known: the life and time of Donald Rumsfeld” di Errol Morris, lunga intervista all’ex segretario alla Difesa degli Stati Uniti. La seconda “eccezione” del Concorso è la presenza di un film di animazione, “Kaze tachinu” del maestro Hayao Miyazaki.

Il film di apertura della Mostra, madrina Eva Riccobono, è l’impressionante (la definizione è di Barbera) “Gravity” di Alfonso Cuaròn, Fuori Concorso, con George Clooney e Sandra Bullock, prime star a percorrere il red carpet. La chiusura invece è affidata al documentario in 3D “Amazonia” (sempre Fuori Concorso) di Thierry Ragobert. Nel mezzo la Mostra sarà celebrata dal progetto “Venezia 70 – Future Reloaded”, nel quale 70 registi di tutto il mondo (tra cui Bertolucci, Schrader, Kiarostami, Salles, Breillat) sono stati invitati a realizzare un cortometraggio di 60-90 secondi per celebrare i 70 anni della Mostra del cinema.

Leggendo il programma. Gli italiani in gara sono tre: oltre a Gianfranco Rosi, Gianni Amelio con ‘L’intrepido” interpretato da Antonio Albanese e Emma Dante con “Via Castellana Bandiera” con Alba Rohrwacher. E la lista dei pretendenti al Leone d’Oro promette bene, con – tra gli altri – “Philomena" di Stephen Frears, interpretato da Judi Dench, "The Zero Theorem" di Terry Gilliam con Christoph Waltz e Matt Damon, "Under the skin" di Jonathan Glazer con Scarlett Johansson e il “duro” “Die Frau des polizisten” di Philip Groning. Fuori Concorso è atteso Ettore Scola con “Che strano chiamarsi Federico – Scola racconta Fellini”. Tra fantasie e film di genere, spazio anche alle storie di personaggi reali: Rumsfeld, come abbiamo detto, ma anche l’assassinio di Kennedy raccontato da Peter Landesman in “Parkland” (Concorso); “Walesa. Man of Hope”, l’ultimo lavoro, Fuori Concorso, di Andrzej Waida e Ewa Brodzka; la nascita del movimento delle Femen nel documentario “Ukraina is not Brothel” di Kitty Green”; il documentario “La voce di Berlinguer” di Mario Sesti e Teho Teardo. Attesi fuori concorso anche lo scandaloso (?) “The Canyons” di Paul Schrader”, con la sempre imprevedibile Lindsay Loan e la pornostar James Deen, un provocatorio Kim Ki-duk con “Moebius”, il giapponese “Yurusarezaru mono”, remake de “Gli spietati” di Clint Eastwood e in Orizzonti Gia Coppola, nipote di Francis Ford, con “Palo Alto”, prodotto da James Franco che è anche in concorso come regista con “Child of God”.

Assegnato a William Friedkin il Leone d’oro alla carriera, il vincitore di questa edizione sarà deciso dalla giuria presieduta da Bernardo Bertolucci e composta dalla regista e scrittrice inglese Andrea Arnold, dal direttore della fotografia Renato Berta, dall’attrice tedesca Martina Gedeck, dal regista e produttore cileno Pablo Larraìn, dall’attrice francese Virginie Ledoyen, dal musicista giapponese Ryuichi Sakamoto e-, dall’attore e regista cinese Jiang Wen e dall’attrice e scrittrice americana Carrie Fisher.

Il red carpet. Come sempre, la lista dei divi presenti al Lido cambia e si aggiorna di ora in ora. Per ora pare che tra le defezioni importanti ci siano solo Matt Damon e Miyazaki. Il tappeto rosso, perciò, tra i tanti aspetta George Clooney e Sandra Bullock, Nicolas Cage, Lindsay Lohan e James Deen, Judi Dench, Dakota Fanning, James Franco, Daniel Radcliffe, Zac Efron, Scarlett Johansson, Tom Hardy, Rebecca Hall e Alan Rickman. Vi terremo aggiornati.