Sotto i riflettori per ruolo in crisi siriana


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Nobel per la Pace all’Opac

Il riconoscimento all’organizzazione anti armi chimiche nobel_pace_opac_296

L'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), a cui oggi è stato assegnato il premio Nobel per la Pace, ha sede all'Aja ed è stata fondata nel 1997, quattro anni dopo la firma della convenzione contro l'uso delle armi chimiche.

Sconosciuta ai più, l'Opac è finita sotto i riflettori solo di recente per il suo ruolo nella risoluzione della crisi in Siria. Lo scorso 28 settembre è stata infatti incaricata da una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu di controllare lo smantellamento dell'arsenale chimico del regime di Bashar al Assad fino al 30 giugno 2014.

Tre giorni fa il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha invitato i Quindici di creare una "missione comune" Onu-Opac, con 100 uomini che opereranno sul territorio siriano. La missione fara' base a Damasco e avra' un'altra sede a Cipro, sara' guidata da un coordinatore civile speciale con il rango di sottosegretario generale, e si articolera' in tre fasi. La prima e' gia' iniziata con l'invio di un team di uomini che si trova in Siria dal primo ottobre.

La seconda, fino al primo novembre, dovrebbe consentire la distruzione di tutti gli impianti di produzione delle armi chimiche. Mentre l'ultima fase, dal primo novembre al 30 giugno 2014, sara' "la piu' difficile", e comportera' la distruzione di circa 1.000 tonnellate di prodotti tossici. Gli esperti dell'Opac si occuperanno soprattutto della parte tecnica, mentre l'Onu avra' un ruolo di coordinamento strategico e si occupera' di misure di sicurezza, logistica, comunicazioni e amministrazione.

Composta da 189 Stati membri, il direttore generale dell'Opac e' dal 2008 il diplomatico turco, con un passato da console ad Aleppo, Ahmet Uzumcu. Vi lavorano Circa 500 persone ed ha un budget annuale di circa 70 milioni di euro.