Evoluzione della specie


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Censis: 63% italiani su web

Volano smartphone e social network, in affanno la carta stampata w

Siamo entrati nell' "era biomediatica", in cui diventano centrali la trascrizione virtuale e la condivisione telematica delle biografie personali attraverso i social network. E' quanto sostiene il Censis nell'11esimo Rapporto Censis-Ucsi sulla Comunicazione. ''Assistiamo a un ulteriore salto di qualità nel rapporto degli italiani con i media - si legge nel rapporto -. L'interazione tra l'ambiente comunicativo e la vita quotidiana degli abitanti di territori ipertecnologici sta producendo una vera e propria evoluzione della specie''.

I CONSUMI MEDIATICI NEL 2013 - Quasi tutti gli italiani guardano la televisione (il 97,4%), con un rafforzamento però del pubblico delle nuove televisioni: +8,7% di utenza complessiva per le tv satellitari rispetto al 2012, +3,1% la web tv, +4,3% la mobile tv. E questi dati sono ancora più elevati tra i giovani: il 49,4% degli under 30 segue la web tv e l'8,3% la mobile tv. Anche per la radio si conferma una larghissima diffusione di massa (l'utenza complessiva corrisponde all'82,9% degli italiani). L'uso dei cellulari continua ad aumentare (+4,5%), soprattutto grazie agli smartphone sempre connessi in rete (+12,2% in un solo anno), la cui utenza è ormai arrivata al 39,9% degli italiani (e la percentuale sale al 66,1% tra gli under 30). Solo il 2,7% degli italiani utilizza l'e-reader.

INTERNET - Gli utenti di internet, dopo il rapido incremento registrato negli ultimi anni, si assestano al 63,5% della popolazione (+1,4% rispetto a un anno fa). La percentuale sale nettamente nel caso dei giovani (90,4%), delle persone più istruite, diplomate o laureate (84,3%). Non si arresta l'espansione dei social network. iscritto a Facebook il 69,8% delle persone che hanno accesso a internet (erano il 63,5% lo scorso anno). YouTube arriva al 61% di utilizzatori. E il 15,2% degli internauti usa Twitter.

LA CARTA STAMPATA - Nel 2013 i quotidiani registrano un calo di lettori del 2% (l'utenza complessiva si ferma al 43,5% degli italiani), -4,6% la free press (21,1% di lettori), -1,3% i settimanali (26,2%), stabili i mensili (19,4%). Stazionari anche i quotidiani online (+0,5%), in crescita gli altri portali web di informazione, che contano l'1,3% di lettori in più rispetto allo scorso anno, attestandosi a un'utenza complessiva del 34,3%. Buone notizie dal mondo dei libri, dopo la grave flessione dello scorso anno: +2,4% di lettori, benché gli italiani che hanno letto almeno un libro nell'ultimo anno sono solo il 52,1% del totale. Gli e-book arrivano a un'utenza del 5,2% (+2,5%).

INCOLMABILI LE DISTANZE TRA GIOVANI E ANZIANI - Tra i giovani la quota di utenti della rete arriva al 90,4%, mentre è ferma al 21,1% tra gli anziani; il 75,6% dei primi è iscritto a Facebook, contro appena il 9,2% dei secondi; il 66,1% degli under 30 usa telefoni smartphone, ma lo fa solo il 6,8% degli over 65. Caso opposto è quello dei quotidiani, per i quali l'utenza giovanile (22,9%) è ampiamente inferiore a quella degli ultrasessantacinquenni (52,3%).

LA NOSTRA DIGITAL LIFE - La funzione di internet maggiormente utilizzata nella vita quotidiana è la ricerca di informazioni su aziende, prodotti, servizi (lo fa il 43,2% degli italiani), oppure di strade e località (42,7%). Segue l'ascolto della musica online (34,5%). Anche l'home banking ha preso piede nel nostro Paese: lo svolgimento di operazioni bancarie tramite il web è tra le attività svolte più frequentemente (30,8%). Fare acquisti (24,4%), telefonare attraverso internet tramite Skype o altri servizi voip (20,6%), guardare un film (20,2%), cercare lavoro (15,3%, ma la percentuale si impenna al 46,4% tra i disoccupati), prenotare un viaggio (15,1%) sono altre attività diffuse tra gli utenti di internet.

LA PERSONALIZZAZIONE DEI PALINSESTI INFORMATIVI - Per informarsi, lo strumento condiviso da quasi tutti è il telegiornale: vi ricorre l'86,4% degli italiani (che erano già l'80,9% nel 2011), mentre calano sia i periodici (settimanali e mensili scendono dal 46,5% del 2011 al 29,6% del 2013), sia i quotidiani (quelli gratuiti hanno perso 16,6 punti percentuali in due anni, quelli a pagamento l'8,5%). A crescere nettamente sono invece i motori di ricerca su internet come Google (arrivati al 46,4% di utenza per informarsi nel 2013), Facebook (37,6%), le tv all news (35,3%) e YouTube (25,9%).