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La Juve schianta il Napoli 3-0, ora a -1 dalla Roma

I giallorossi beffati dal Sassuolo al 94', Berardi gol per l'1-1. Fiorentina-Sampdoria 2-1. Reti bianche del Milan sul campo del Chievo, pari anche fra Parma e Lazio. Vincono Atalanta e Cagliari

di Mauro Caputi e Gianluca Luceri

Finale beffa per la Roma all’Olimpico. Il Sassuolo agguanta il pari al 94’ e firma il secondo pari consecutivo dei giallorossi dopo la striscia di dieci successi. Una partita, quella della capolista, a due facce. Un primo tempo da minimo sindacale, che frutta il vantaggio per un autogol di Longhi al termine però di una grande azione non finalizzata da Florenzi solo per la grande parata di Pegolo. Sulla respinta si avventano due romanisti e il difensore neroverde che fa il pasticcio. I padroni di casa tengono palla e non concedono nulla agli emiliani, peraltro imprecisi. Nel finale di frazione comincia il duello Ljajic-Pegolo, vinto nettamente dal portiere: il serbo incrocia, l’estremo respinge. Nella ripresa il n.79 neroverde ipnotizza il giallorosso altre tre volte (all’inizio, a metà e nel finale di tempo), mentre la Roma cresce e a tratti sembra straripante. Manca però l’ultimo tocco, quello che avrebbe messo in ghiaccio la gara. Così il Sassuolo ha la possibilità di sperarci fino in fondo. Un errore in disimpegno dei giallorossi offre una grande occasione a Floro Flores, che trova sulla sua strada un perfetto De Sanctis. Ma il portiere non può nulla al 94’ sulla mischia che si scatena sull’ultima palla gettata ‘in the box’ dal Sassuolo: il batti e ribatti viene risolto dalla staffilata di Berardi (al sesto centro in campionato) che vale l-1.

Nel posticipo di lusso dello 'Stadium', la Signora indossa l'abito della festa e spazza via il Napoli con una super partita (3-0). Vittoria limpida e pesantissima in termini di classifica: la Juve stacca infatti la squadra di Benitez, resta sola al 2° posto e soffia ormai sul collo della Roma (-1). Straordinario per intensità e cattiveria l'avvio dei bianconeri, che dopo nemmeno un minuto sfiorano la rete con Pogba (salva Reina). Appuntamento rimandato però solo di pochi secondi, visto che sul cronometro c'è scritto 1'18" quando su un tiro di Isla, trasformato in assist da una deviazione di tacco di Tevez, Llorente (in posizione dubbia) timbra da pochi passi l'1-0. Il monologo prosegue all'8': ancora Llorente, ispiratissimo, colpisce di testa, Reina con una prodezza evita il tracollo. Napoli in grandissima difficoltà che mette il naso fuori solo al 22': marcatura troppo morbida di Ogbonna, Higuain si gira e e mette fuori di pochissimo. La Juve però non si scompone e prosegue nei suoi assalti. Botta Tevez, Reina si allunga. Poi Asamoah manca la porta da posizione invitante, infine altra capocciata di Llorente e altra 'toppa' messa dal portiere spagnolo. Il più vivace, nelle file dei partenopei, è sicuramente Insigne, che spaventa Buffon con due conclusioni che sibilano non lontano dalla porta. Primo tempo vibrante, ritmi più 'umani' nella ripresa. Buffon smanaccia una punizione del sempre insidioso Insigne, al 64' occasionissima per Hamsik che spedisce a lato da pochi passi. Il Napoli in pratica finisce qui, con la Juve che invece riaccende tutti gli special. Tevez mette Vidal davanti a Reina, il cileno spreca malamente. Poi, il diluvio. Capolavoro di Pirlo su punizione, pallone imparabile e 2-0 (74'). Missile al volo di rara bellezza targato Pogba, palo interno, rete (80'). Partita in ghiacciaia e bandiera bianca in casa partenopea. La Juve finisce in dieci per il doppio giallo ad Ogbonna (83') ma ormai tutto è compiuto.

Sorride anche la Fiorentina nell'altro posticipo domenicale: Sampdoria battuta 2-1 e classifica che potrebbe schiudere orizzonti importanti. Primo tempo senza storia al Franchi. I viola prendono subito il controllo del match. La prima minaccia la porta Borja Valero, che spreca una grande opportunità sparacchiando a lato. Minuto 11: Aquilani travolto in area (fallo di Berardi), è rigore, Pepito Rossi firma la 'sentenza' dal dischetto. Sei giri di lancette e Pepito si illumina ancora d'immenso: delizioso sinistro dal limite, palla sotto l'incrocio, Samp già con le spalle al muro. Doppietta per l'attaccante di Montella, che sale a quota 11 reti ed è sempre più 're solitario' della classifica marcatori. Rossi che al 33', con un bel destro in area, manca di un soffio il tris. Blucerchiati in affanno e impalpabili davanti: l'unico sussulto arriva con Obiang al 43' , ma la sua randellata sfila di poco a lato. Il 2° tempo riparte sulla falsariga del primo. Due ottime chances per Mati Fernandez e Cuadrado poi a sorpresa, in contropiede, la Sampdoria accorcia con Gabbiadini (74'), freddo nell'impallinare Neto. Inevitabile il finale sofferto dei viola, che rischiano grosso su un'incursione del neo entrato Wszolek (89') e su un colpo di testa di Mustafi. Con denti e unghie, la Fiorentina cattura comunque tre punti d'oro e resta in scia di Inter e Napoli. Delio Rossi invece ancora ko e Samp malinconicamente penultima: il destino dell'allenatore sembra ormai segnato.

Il Verona di trasferta non somiglia, almeno nei risultati, a quello del ‘Bentegodi’. Nel lunchtime match il Genoa s’impone 2-0 sugli scaligeri indirizzando la gara già nel primo tempo. La truppa di De Canio, giunta alla terza vittoria di fila, impone un buon ritmo in avvio e passa al 29’ con Portanova, di testa su azione d’angolo, e al 35’ con Kucka, sempre di testa su gran lancio di Matuzalem. L’uno-due non stende il Verona, che reagisce con ordine ma senza fortuna nella ripresa. Iturbe delude, Toni è molto attivo: grande occasione a inizio frazione, palo (con Perin eccellente sul tap-in di Cacia) nel finale. La squadra di Mandorlini non gioca male, ma conferma la scarsa vena fuori casa: quattro sconfitte, un pareggio e una vittoria (a fronte dei sei successi su sei al Bentegodi).

Il Milan continua a litigare col successo, che manca da quattro turni (nei quali ha raccolto due soli punti). Sul campo del Chievo, ultimo in classifica, i rossoneri non sbloccano lo 0-0. Il primo tempo è avaro di occasioni. Estigarribia quasi sorprende Abbiati con una conclusione da molto lontano che si infrange sulla traversa. Decisamente più propositivo il Milan nella ripresa. Puggioni si salva sulla botta di Emanuelson, Matri tira a lato da ottima posizione, Kakà sbaglia la deviazione dopo che un assist lo aveva servito davanti alla porta vuota. Nel finale un rosso per parte: all'83’ a Montolivo (doppio giallo), al 90’ a Pellissier (diretto, per proteste ‘veementi’). La squadra di Allegri paga la tensione dovuta alla pressione del momento infelice, il Chievo non riesce proprio a sollevarsi in classific, che chiude con soli 6 punti.

E’ pareggio anche fra Parma e Lazio, ma con gol. Al ‘Tardini’ finisce 1-1, con le reti che arrivano nella ripresa dopo un primo tempo di marca ospite. Sono proprio i biancocelesti a muovere lo score con Keita, bravo a inserirsi sulla percussione di Candreva al 50’. Cassano ha subito l’occasione per raddrizzare la gara, ma sciupa. Ci pensa allora la zuccata di Lucarelli a rimettere le cose in parità. Mirante si esibisce su Keita, ma nulla smuove più il pareggio. Nemmeno i pochi minuti di superiorità di cui la Lazio usufruisce dopo l’espulsione di Rosi (86’ per proteste). L’impressione è che la squadra di Petkovic non ci abbia creduto abbastanza di fronte a un Parma un po’ imballato.

Tutto nel secondo tempo nel 2-1 con cui l’Atalanta regola il Bologna sul filo di lana. L’equilibrio lo spezza un bel diagonale da fuori di Brivio al 74’. Rolando Bianchi, al primo gol con la casacca felsinea, pareggia dopo soli 3’ intervenendo di testa dopo la traversa colta da Cristaldo. I bergamaschi assorbono il colpo e ci provano fino in fondo. Il premio arriva al 90’ ed è un regalo di Curci, molto approssimativo sul tiro di Livaja, forte ma centrale. L’Atalanta sale a quota 16 e aggancia la Lazio, tenendo ben distante la zona calda della classifica. Zona nella quale è invischiato il Bologna.

Il successo del Cagliari, 2-1 sul Torino, ha il volto di Daniele Conti. Il capitano dei sardi festeggia le 300 presenze in serie A con una doppietta che vale tre punti. E, per gli amanti dei numeri, colpisce i granata allo stesso minuto del primo e del secondo tempo: in 43’. In entrambi i casi con la specialità della casa, il calcio di punizione. Il primo è diretto e beffa Padelli per il movimento della barriera che si apre; il secondo è su appoggio, con un tiro carico d’effetto che inganna un non reattivo Padelli. In mezzo c’era stato il momentaneo pareggio, sortito da un diagonale di Immobile al 52’. Nel complesso, la partita non ha offerto grandi occasioni. I sardi sono stati più efficaci a capitalizzare i calci da fermo e la vittoria vale il sorpasso proprio a spese dei granata.