Televideo


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I quarant’anni di Televideo

 

Televideo compie quarant’anni nel 2024 in cui si celebrano i settanta della televisione e i cento della radio.  È un traguardo significativo per un servizio che fin dalla nascita ha incontrato il favore e l’attenzione del pubblico. Una novità assoluta: lo spettatore diventava utente anticipando una delle tendenze dell’attuale sviluppo tecnologico. Era il 15 gennaio 1984 e per la prima volta, accanto alla fruizione dei programmi, poteva sfogliare la tv. Bastava usare il telecomando per passare da una pagina all’altra dello schermo e scegliere quali notizie e informazioni leggere.

 

Televideo, con grande anticipo rispetto a Internet, ha reso gli utenti attivi e interattivi: un servizio gratuito, aggiornato in tempo reale e sempre consultabile, centinaia di pagine dall’informazione alla salute, dal lavoro alla cultura, dalle istituzioni al meteo agli spettacoli, agli orari ferroviari e aerei. Accanto alla televisione generalista, un servizio a tempo pieno a disposizione degli utenti che tuttora resta nelle abitudini di tanti. Forte di una tradizione è pronto a migliorarsi e adeguarsi all’evoluzione della tecnologia. Le nostre pagine ringraziano chi continua a sfogliarle.

 

Cos’è Televideo


Dopo una fase sperimentale durata circa 2 anni, il 15 gennaio 1984 la Rai inaugura ufficialmente il servizio di Televideo,  affiancandolo alle trasmissioni dei tre canali televisivi.

 

Il primo sistema di teletext era stato lanciato nel 1974 dalla televisione britannica BBC.  Il successo era  stato tale da catturare l’attenzione di tutti i broadcaster pubblici europei che nel giro di pochi anni cominciarono ad approntare e sperimentare un analogo servizio. 

 

La televisione pubblica italiana venne autorizzata ad effettuare le prime sperimentazioni da una apposita commissione dell’allora Ministero delle Poste e Telecomunicazioni.

 

Il Televideo si presentava come un giornale da sfogliare utilizzando solo il telecomando della televisione e aveva lo scopo di fornire informazioni di pubblica utilità, continuamente aggiornate, che andavano dagli orari di treni ai consigli di viaggio, ricette di cucina, mostre, spettacoli, previsioni meteo e notizie di politica e attualità.

 

La fase sperimentale

 

La fase sperimentale aveva avuto inizio il 30 marzo 1981 in un’area molto ristretta del territorio italiano compresa tra il Piemonte occidentale e la vicina Valle D’Aosta. Per gestire la sperimentazione su tutto il territorio nazionale venne costituita una struttura gestita dal direttore del Centro Studi e Ricerche di Torino, Giorgio Cingoli, con la supervisione della Direzione Nuove Tecnologie guidata da Massimo Fichera. 

Da aprile a giugno del 1982 al posto del classico monoscopio la Rai trasmise le prime pagine del servizio televideo per testarne il gradimento del pubblico. 

 

L’obiettivo era quello di analizzare la ricezione tecnica del nuovo servizio e studiare le reazioni ai contenuti proposti ma anche alla presentazione grafica della pagina da parte del campione selezionato. 

L’analisi dei colloqui, individuali e collettivi, su un campione di teleutenti costituito da 1000 famiglie di classe socioeconomica media o superiore in possesso di un televisore in grado di ricevere le tre reti Rai,  permise di capire il tipo di interesse, le aspettative verso quel nuovo strumento che portava, per la prima volta, la telematica nelle case degli italiani.

 

I risultati della fase sperimentale

 

Gli utenti del campione percepivano il servizio Televideo soprattutto come uno strumento che si poteva modellare sulle esigenze personali, ossia dava la possibilità di scegliere contenuti ed orari secondo i desideri individuali. 

 

Quindi l’utente dimostrava apprezzamento per la possibilità di accedere alle informazioni con un atteggiamento attivo scegliendo i contenuti più utili per le proprie esigenze in tempi minimi, nella comodità del proprio ambito domestico e soprattutto quando necessario. 

 

Insomma, un tipo di informazione, diversa da quella diffusa da giornali radio e tv, di utilità concreta e immediata finalizzata alla soluzione dei problemi della vita quotidiana.  

 

La nuova tecnologia fa ancora un po' paura ma l’idea di avere a portata di mano, o meglio di telecomando, QUELLO CHE VOGLIO IO,  QUANDO VOGLIO, QUELLO CHE MI SERVE NELLA VITA QUOTIDIANA E PRIVATA (acquisti, casa, salute, istituzioni, lavoro, trasporti, tempo libero, cucina), rende Televideo un servizio UTILE specialmente per quel che riguarda le informazioni regionali,  locali, territoriali.

 

Per quanto riguarda la presentazione le pagine venivano apprezzate per lo stile chiaro e sintetico.  Maggiore specificità e completezza di informazioni veniva richiesta per le notizie territoriali. Relativamente alle caratteristiche grafiche il campione dava un giudizio positivo alla dimensione dei caratteri (ben leggibili) , esprimeva preferenza rispetto all’accostamento di alcuni colori per sfondo e caratteri di scrittura,  mentre la presenza dell’accompagnamento musicale e la presenza, in sovraimpressione, della luminosa Rai venivano considerati inadatti al servizio.

 

Il lancio del servizio, gennaio 1984 - L’indice di Televideo.

La sperimentazione dura un anno. Si basa su 100 pagine trasmesse su Rai 1 e Rai 2, fruibili solo da un ristretto campione di utenti selezionati. Previsto in autunno, il lancio del servizio su tutto il territorio nazionale slitta a gennaio 1984, in concomitanza con i trent’anni dall'inizio delle regolari trasmissioni televisive in Italia. Televideo Rai viene ufficialmente inaugurato il 15 gennaio, le pagine sono duecento (con numerose sottopagine).  Il centro operativo si trova a Roma.

 

Il primo, essenziale, indice generale, alla pagina 100 comprende 18 sezioni, dall’Ultim’ora a Risparmio finanze e Borsa, passando per notizie, sport, giochi e altri argomenti di utilità generale. Ognuna è preceduta e seguita da righe colorate. La pagina 297 spiega agli utenti muniti dei televisori compatibili come usare il servizio. In questa prima fase, i ricevitori dotati della tecnologia necessaria all’utilizzo sono pochi, chi ne è sprovvisto deve acquistare di una scheda apposita che col tempo verrà integrata nei televisori di nuova produzione.

 

Pochi mesi dopo il varo ufficiale, nella primavera del 1984, l'indice generale viene modificato e gli argomenti sono suddivisi in 5 macro-sezioni, ciascuna con un colore diverso: l’informazione in bianco, il magazine in verde, l'intrattenimento in ciano, l'utilità in magenta, in giallo i servizi. Alcuni argomenti vengono spostati perché aumenta il numero delle pagine dedicato ad ogni sezione.  Ad esempio, i programmi TV e radio passano dalla pagina 145 alla 200 e gli avvisi agli utenti slittano alla pagina 308.

 

Nell’estate il numero delle pagine arriva a 500 e l’indice generale viene riorganizzato. A quel punto la macchina che governa il servizio è a pieno regime.

 

Nel  1986  direzione  e redazione giornalistica vengono trasferiti in una sede a Piazza Montegrappa, la responsabilità del servizio viene affidata a Giorgio Cingoli. Qui viene realizzata la prima Sala Controllo, che consente di centralizzare tutti i servizi del Televideo.

 

Il market test tra famiglia e utenza affari :1984

Con l’entrata in funzione del servizio, si svolge una ricerca di mercato in modo da valutarne le potenzialità commerciali.  A fronte della vastità e varietà delle realtà economiche interessate si è proceduto in due fasi. La prima, volta a individuare i settori e sottosettori più interessati, l’altra, a definire le modalità realizzative in modo da corrispondere al bisogno di ciascuna realtà di trasmettere informazioni verso un’utenza esterna.

 

I soggetti istituzionali interpellati, dallo Stato alle Regioni ai ministeri, hanno apprezzato la novità di Televideo rispetto ai sistemi tradizionali basati su carta e telefono. In particolare, la possibilità di comunicare a livello nazionale e locale, in tempo reale e in modo rapido ed efficace. Il 70% si è dichiarato disponibile ad affittare pagine per trasmettere informazioni, per una domanda complessiva di circa 1700 pagine. Interessati al noleggio delle pagine anche aziende e organismi con aree di attività sia locale che nazionale, per fini di pubblicità e di promozione.

 

In quegli anni sul mercato italiano si affaccia anche il VIDEOTEL della SIP, la società nazionale che allora gestiva i servizi telefonici. Aveva un solo vantaggio, l’interattività, consentiva cioè all’utente non solo di ricevere ma anche di trasmettere informazioni. Il sistema comunque non ha avuto grande diffusione perché richiedeva il pagamento di un canone, non era di facile uso e soprattutto non permetteva di raggiungere contemporaneamente tutti gli utenti.