I film del week end


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Final Destination 5

di Sandro Calice

FINAL DESTINATION 5

di Steven Quale. Usa 2011, horror/ thriller (Warner Bros.)
Emma Bell, Miles Fisher, Nicholas D'Agosto, Tony Todd, David Koechner, Courtney B. Vance, Arlen Escarpeta, P.J. Byrne, Tim Fellingham, Ellen Wroe, Mike Dopud, Tanya Hubbard, Brent Stait, Roman Podhora, Jasmin Dring, Frank Topol
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Se piace il genere, il meccanismo è talmente banale e scoperto da essere perfetto. Forse una delle migliori invenzioni di un certo cinema seriale facile facile.

La storia è nota fin dal 2000, anno del primo episodio della serie: alla morte non piace essere presa in giro e se qualcuno, che riesce a scampare ad un disastro grazie a una premonizione, prova a sfuggirle, prima o poi dovrà pagare il conto. Sam lavora in una fabbrica di carta, anche se sogna di fare lo chef. Il giorno del raduno aziendale viene lasciato da Molly poco prima di salire, con lei e con tutti i suoi colleghi, su un autobus diretto al raduno aziendale. Qualcosa però non va. Sam ha una visione: il ponte sospeso su cui stanno per passare crollerà uccidendo tutti. Li vede morire uno per uno, forse solo Molly si salverà. Sam urla, avvisa tutti, solo otto lo seguono, e solo quegli otto si salvano quando il ponte crolla davvero. Ma l’ordine della natura è stato cambiato ancora una volta. E ancora una volta la morte verrà a mettere a posto.

La forza di questi film è che il pubblico conosce esattamente le regole del gioco, sa che i protagonisti moriranno, la trama è sempre esile, quasi un pretesto, per cui il divertimento è nello scoprire cosa hanno inventato gli sceneggiatori questa volta. E allora tutto può essere mortale, un condizionatore, un distributore dell’acqua, un massaggio cinese. Non ci sono mostri o nemici, la tensione, il pericolo, stanno nella normalità, e ogni momento di vita quotidiana diventa potenzialmente letale. Il tutto condito dalla necessaria ironia che accompagna anche le scene più splatter. In questo quinto episodio l’unica novità è l’ipotesi che qualcuno si possa salvare. Steven Quale è al suo primo film, ma ha vent’anni di esperienza negli effetti speciali e nella fotografia, oltre ad aver affiancato James Cameron come regista di seconda unità sia in “Titanic” che in “Avatar”. L’uso del 3D è volutamente eccessivo, “addosso” allo spettatore arriva qualunque cosa, ma nel contesto non è fastidioso. Gli appassionati hanno il divertimento assicurato.