Quelli più famosi del passato


Stampa

Da Martin Luther King a Barack Obama

Il primo fu assegnato nel 1901 martin_luther_king_296

Il premio Nobel per la pace fu assegnato per la prima volta nel 1901, come tutti gli altri, tranne che per l’Economia, istituito dal 1969. Gli altri premi sono per la letteratura, medicina, fisica e chimica. A volere questa onorificenza di valore mondiale fu Alfred Nobel, nato nel 1833 e morto nel 1896, industriale svedese e inventore della dinamite. La cerimonia di consegna dei Nobel si tiene a Stoccolma il 10 dicembre, anniversario della morte del fondatore, tranne che per quello per la Pace che si consegna a Oslo, in Norvegia. Ma i nomi dei vincitori vengono annunciati a ottobre.

Chi propone i candidati al Nobel per la pace? Migliaia di parlamentari, ministri, premi Nobel, membri di istituzioni internazionali e docenti universitari che hanno presentato le loro proposte entro il primo febbraio scorso.

Il premio Nobel per la pace non fu assegnato durante la prima e la seconda guerra mondiale e negli anni difficili tra i due conflitti, e anche durante la guerra fredda e quella del Vietnam. Lo hanno ricevuto anche organizzazioni, come la Croce Rossa per cinque volte. Nove volte all’Onu tra cui Unicef, le forze di peacekeeping e l’Alto Commissariato per i rifugiati. Ed è stato assegnato anche ad Amnesty International e Medici senza frontiere.

Il primo venne dato allo svizzero Jean Henri Dunant, fondatore della Croce Rossa e ideatore delle Convenzioni di Ginevra per i diritti umani. Tra le personalità più conosciute al mondo che lo hanno ricevuto: il presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt nel 1906. George Catlett Marshall, ideatore del omonimo piano Usa per la ripresa europea dopo la seconda Guerra mondiale lo prese nel 1953. Martin Luther King nel 1964.

Nel 1973 fu ricevuto in coppia: Henry A. Kissinger, 56º segretario di stato degli stati Uniti durante le presidenze di Richard Nixon e di Gerald Ford, e Lê Dú’c Tho, vero nome Phan Dinh Khai, rivoluzionario, militare e politico vietnamita, che rifiutò il premio. Entrambi negoziatori degli Accordi di pace di Parigi per la fine della guerra del Vietnam.

Madre Teresa di Calcutta nel 1979; il fondatore di Solidarnosc Lech Walesa nel 1983; Desmond Tutu, arcivescovo sudafricano attivista anti-apartheid, nel 1984; il Dalai Lama “per la sua Contrarietà all'uso della violenza nella lotta del suo popolo per la liberazione del Tibet”, nel 1989; il leader sovietico Michail Gorbaciov “per il suo ruolo di primo piano nel processo di pace che oggi caratterizza parti importanti della comunità internazionale”, nel 1990; l’attivista birmana Aung San Suu Kyi nel 1991, ricevuto mentre era in carcere; la pacifista guatemalteca Rigoberta Menchú Tum nel 1992; Nelson Mandela e Frederik de Klerk “per il loro lavoro per la risoluzione pacifica del regime di apartheid e per aver gettato le basi per un nuovo sudafrica democratico”, nel 1993.

Andò nei territori palestinesi e in Israele a Yasser Arafat, Shimon Peres e Yitzhak Rabin “per i loro sforzi per creare la pace in Medio Oriente”, nel 1994. Poi passò per il Regno Unito, la Polonia, il Canada, Timor Est e ancora negli Stati Uniti, per arrivare nel 2000 in Corea. A Kim Dae-Jung, politico sudcoreano e 15° presidente della Corea del Sud, “per il suo lavoro per la democrazia e i diritti umani nel suo Paese e in Asia orientale, e per la pace e la riconciliazione con la Corea del Nord”.

Kofi Annan e l’Onu lo ricevettero per il loro lavoro per un mondo meglio organizzato e più pacifico” nel 2001. L’ex presidente Usa Jimmy Carter e la sua fondazione per i diritti umani, “per l'impegno instancabile decennale per trovare soluzioni pacifiche ai conflitti internazionali, per far avanzare la democrazia e i diritti umani, e per promuovere lo sviluppo economico e sociale”, lo prese nel 2002.

Dagli Stati Uniti passò all’Iran e poi in Kenya, all’Egitto e al Bangladesh e ancora negli Usa nel 2007 nelle mani di Al Gore “per lo sforzo per costruire e diffondere una maggiore conoscenza sui cambiamenti climatici causati dall’uomo”. Nel 2008 in Finlandia, andò all’ex presidente Martti Ahtisaari, “per i suoi importanti sforzi, in diversi continenti e per più di tre decenni, per risolvere i conflitti internazionali”.

Nel 2009, a sorpresa se lo aggiudicò il presidente americano Barack Obama, appena insediato alla Casa Bianca. Premio assegnatoli “per i suoi straordinari sforzi per rafforzare la diplomazia internazionale e cooperazione tra i popoli”.

Nel 2010 andò a Liu Xiaobo, critico letterario, scrittore e docente cinese “per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina. Il dissidente è in carcere dal 2009 e deve scontare una condanna a 11 anni per “incitamento alla sovversione del potere dello Stato” per essere tra i promotori di un documento per la democrazia, la Carta 08. Nel frattempo, Liu Xiaobo ha potuto lasciare recentemente la prigione per alcuni giorni. Lo ha rivelato il fratello Liu Xiaoxuan. Il governo di Pechino gli ha concesso di andare a casa il 18 settembre in occasione del settimo giorno trascorso dalla morte del padre, una ricorrenza importante nella cultura cinese, che consente alle famiglie di riunirsi per ricordare la persona cara. In quella occasione andò a casa della sua famiglia, nella regione nordorientale del Dalian.

(McdM)