La crisi economica c’è e tutto sembra fermarsi. Ma non è proprio così. I cantieri son tutti lì, a Genova, per contrastarla, per tentare un’involuzione di questa rotta da cui non si riesce a uscire. Le barche in mostra ci sono. Sono 2.000 (450 in acqua), certo sono poche se confrontate con le 3.600 degli anni d'oro. Ma è un numero comunque importante, che lascia indenne la leadership del Salone. Di queste, infatti, ben 450 sono nuove, una cifra di rilievo e paragonabile - più o meno - ai saloni prima della crisi. Sono la migliore testimonianza della volontà del settore di non arrendersi. Per questo, si sviluppano tecnologie impensabili anche fino all’anno scorso. Una tecnologia che, a parte il lato tecnico, si riversa in buona parte sull’estetica. Imbarcazioni con linee sempre più ricercate al fine di migliorare l’estetica, la tenuta e la velocità.
I GRANDI YACHTS E I PICCOLI SCAFI
Il Salone mostra tutta la sua spettacolarità con un pubblico richiamato sì dai grandi yachts, come sempre, ma attento in particolare alle medio-piccole. Sono queste le vere protagoniste di questa 51.ma edizione del Salone Nautico. E, da qui, si riparte per la ripresa. Ammesso che sia vicina. I visitatori si soffermano sugli scafi che sono più alla portata economica, perché l’interesse c’è ed è alto. Quello che certo non è diminuito in questi anni è la passione. E i veri nautici sono tutti alla Fiera di Genova, per cercare di far quadrare i conti per comprare una piccola vela o, meglio ancora, per cambiare la propria barca con una più grande. Anche i cantieri cercano di invogliare la clientela, mettendo in mostra barche accessibili a una maggioranza. Perché la barca non è solo quello scafo stupendo di determinate persone ricche, ma è essenzialmente, e questa è la maggior parte dei casi, un sogno di molti inguaribili innamorati del mare. E’ il sogno da realizzare per godere una vacanza sulle onde. Ma il problema non è solo il costo d’acquisto, che, per alcuni versi è sormontabile.
LE BARCHE CHE COSTANO COME UN’AUTO
Ci sono barche, infatti, che costano meno, anzi molto meno, di un’automobile. Basta guardare le piccole, anche cabinate. Come le vele di Benetteau e Jeanneau che sono entusiasmanti cabinati, di linea bella e ben rifiniti, con confort interni eccellenti. Hanno un piccolo motore ausiliario. Sono di circa otto-dieci-dodici metri e il costo va dagli ottomila euro ai 15 mila. E’ come acquistare un’automobile. E neanche troppo grande e lussuosa. Tutto questo, inoltre, è la prova migliore che la barca non va associata al ricco e all’evasore fiscale. Semmai, e Genova oggi lo dimostra, la barca va identificata sempre e soltanto con gli appassionati della nautica da diporto. Sono loro i veri nautici, quelli che hanno un forte desiderio di muoversi sull’acqua e non certo quello di voler mostrare qualcosa. Ma torniamo al Salone e alle barche in esposizione. A fianco ai megayachts, fiore all’occhiello della cantieristica italiana e, in particolare, anche del 51.mo Salone di Genova, non mancano le bellezze dei catamarani, sempre più attraenti, sempre più vicini agli yachts, anche con i prezzi, e che offrono tecnologie e comodità degni di una bella casa; anzi, di una stupenda villa.
UN’OFFERTA PER GLI APPASSIONATI
Ma la maggior parte dell’offerta, quest’anno, si indirizza ai meno abbienti, a coloro che cercano di acquistare uno scafo di piccole dimensioni perché più consono alle proprie tasche e, che, comunque, soddisfi esigenze diverse non solo di buona comodità, ma anche di una migliore tecnologia a bordo. Ed è su questo versante che il Salone di Genova punta per la ripresa della nautica.
(P. C.)