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8 dicembre

Pio IX proclama il dogma dell'Immacolata concezione, nasce Kim Basinger, gli Eagles pubblicano 'Hotel California', muore Golda Meir

Il gesto folle di Mark Chapman l'8 dicembre del 1980 di fronte al residence Lacota di New York mise fine alla vita di John Lennon. 

John Winston Lennon era nato quarant’anni prima a Liverpool, in Inghilterra. La madre Julia è forse la persona che più di ogni altra ha spinto il futuro chitarrista a diventare un ribelle.


Il nome di John Lennon è legato a quelli di Paul Mc Cartney, Ringo Starr e George Harrison: insieme a loro ha formato i Beatles, l’unica band di quella generazione a essere ancora circondata dall'aura del mito.

I Beatles sono il frutto più luminoso della cultura degli anni '60: ma a nessuna delle formazioni legate a quel periodo è toccato lo stesso destino. Beatles non vuol dire soltanto canzoni immortali, ma anche straordinarie intuizioni delle regole della comunicazione.

Sono stati i primi a programmare l'immagine da mostrare al pubblico, i primi a utilizzare le più avanzate risorse della tecnologie, i primi a portare nel mondo del rock la cultura indiana.

Di tutto questo John Lennon è stato il simbolo, lo spirito guida di una formazione che aveva una immagine rassicurante, che lasciava volentieri ai Rolling Stones il ruolo di demoniaci guastatori pubblici della morale borghese ma che trasmetteva al suo pubblico i messaggi del nuovo. Di questo Lennon è stato un catalizzatore formidabile, tanto da essere considerato dai fan ''il genio dei quattro'' nonostante Mc Cartney abbia scritto alcune delle canzoni più belle e più celebri della formazione.

La carriera di Lennon, così come quella dei suoi tre colleghi, non si esaurisce nella luminosa avventura dei Beatles: ciò che ha fatto dopo lo scioglimento dei ''Fab four'' non è importante solo dal punto di vista musicale - ''Imagine'', per esempio, fu scritta dopo lo scioglimento dei Beatles - ma anche dal punto di vista politico.

Finita l'avventura del gruppo pop più famoso della storia si è trasformato in un provocatore culturale con la complicità di Yoko Ono, ha ripetutamente offeso la morale dell'epoca con i ''Bed In'' e con prese di posizione molto vicine all'estrema sinistra.

Purtroppo, si sa, la morte aiuta a entrare nel mito e dunque il fatto di non avere più di fronte la sua immagine ferita dagli anni aiuta a considerarlo una sorta di divinità di una musica che, purtroppo, non c'è più.

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L'8 dicembre nella storia


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Pagina realizzata in collaborazione con Rai Teche.