di Nicola Iannello
Dopo un sabato scoppiettante, con nove reti in tre partite, la domenica le emozioni le riserva solo nella coda. Il match dell’ora di pranzo tra Cesena e Fiorentina termina senza segnature, ci vuole il destro del rossoblù Ramirez dopo 49’ (recupero del primo tempo) per movimentare i tabellini. Ma la sera, nel posticipo, il derby della Capitale si distingue per gol, agonismo, tensione ed emozioni. Guardando alla classifica, considerando che le squadre di testa – Juventus e Udinese – hanno realizzato 12 punti sui 18 in palio, si conferma l’idea di un campionato a ritmo lento, con uno scudetto che verrà assegnato a una quota relativamente bassa.
Dietro le due in vetta arriva la Lazio che, dopo cinque anni, torna ad assaporare la vittoria nel derby e lo fa in rimonta all'ultimo respiro. La Roma, con molte defezioni, rinuncia a Pizarro puntando su Pjanic, Bojan e Osvaldo. Lazio ben quadrata dietro al recuperato Klose e a Cissè. Lampo giallorosso già al 5', con Osvaldo servito davanti al portiere da Pjanic (complice un errore della linea difensiva sul fuorigioco). Lo svantaggio non deprime i biancocelesti che macinano gioco, ma rischiano di subire dal solito Osvaldo che non mette il punto esclamativo a un contropiede. La ripresa si apre con la svolta del match. Kjaer, al secondo errore in pochi minuti, è costretto a fermare Brocchi lanciato a rete: rigore ed espulsione. E' il 51' quando Hernanes trasforma il rigore del pari. Il rosso al danese lascia la Roma in dieci per un'intera frazione. La Lazio si fa avanti senza andare all'assalto. Klose prende la traversa di testa e Cissè fa tremare il palo con un destro al volo. Le due punte laziali sono anche protagoniste di un erroraccio a testa su ottime opportunità. La Roma quasi approfitta di un paio di amnesie difensive. Negli ultimi minuti Stekelenburg è bravo su Lulic. L'arbitro Tagliavento decide per 3' di recupero. Alla scadenza di questo termine mancano 17" quando Klose trova il colpo vincente e fa esplodere la curva laziale dopo cinque sconfitte consecutive nella stracittadina.
A Verona, Chievo-Juventus senza reti. Di Carlo fa giocare Sammarco a innescare Théréau e Pellissier. Conte mette Pirlo centrocampista basso e una linea a quattro (Krasic, Vidal, Marchisio e Pepe) a sostegno dell’unica punta Vucinic. Molto agonismo e tanta corsa ma poca lucidità nel primo tempo. A metà ripresa Del Piero rileva Marchisio e dopo pochi minuti colpisce il palo di testa, su bel cross di Pepe. Del Piero ancora protagonista per un salvataggio sulla linea di porta a seguito di una mischia, con Buffon battuto. La sosta ha imballato i bianconeri, che sono in vetta, approfittando della sconfitta in casa del Napoli a opera del Parma: partenopei a quota 10. Il Chievo è a quota 9.
In vetta a 12 punti c’è anche l’Udinese, che impatta a Bergamo un match spigoloso. L’Atalanta di Colantuono si affida all’estro del piccolo Maxi Moralez dietro al ‘Tanque’ Denis. Risponde Guidolin con la difesa a tre e il giovane romeno Torje a ispirare Di Natale. Poco da segnalare nei primi 45’. Udinese in dieci dal 62’ per il doppio cartellino giallo a Pinzi. Colantuono prova a vincere dando peso e centimetri all’attacco: fuori Moralez, dentro Tiribocchi, che ha subito un’occasione. Handanovic salva su botta di Peluso e poi sul ‘Tir’ di testa. Atalanta a quota 5, con i 6 punti di penalizzazione.
Senza reti anche la partita tra Cagliari e Siena. Per Ficcadenti un trequartista, Cossu, dietro le punte Ribeiro e Larrivey. Sannino schiera il suo 4-4-2, con Calaiò e Brienza in attacco. Poche le emozioni. Sardi terzi a 11 punti, toscani a 6.
Più movimentata Genoa-Lecce, anche se neppure qui l’ombra di un gol. Malesani non rinuncia al suo 4-3-3, con Merkel, Caracciolo e Palacio nel tridente d’attacco. Più guardingo Di Francesco con Grossmuller a supportare Pasquato e Ofere. Nel secondo tempo, Jorquera, entrato da poco, colpisce il palo. I Grifoni restano in inferiorità numerica: Kaladze rimedia due cartellini gialli nello spazio di un minuto a 10’ dalla fine: prima commette un fallo da dietro, poi manda a quel paese dell’arbitro Gava che lo espelle. Genoa a 8 punti, Lecce a 4.
Gol del pomeriggio tutti concentrati in Novara-Bologna: 0-2. Gli allenatori giocano entrambi col 4-3-1-2. Tesser (allontanato dall’arbitro durante il secondo tempo per proteste) ha Radovanovic nel ruolo di suggeritore per Meggiorini e Morimoto. Pioli con Diamanti (fuori al 19’ per infortunio, lo sostituisce Ramirez) a ispirare Acquafresca e Di Vaio. Nel finale di primo tempo, sostituito il portiere albanese del Novara, Ujkani, dopo uno scontro in uscita con il suo difensore Morganella (entra Fontana). Il Novara colpisce un palo con Radovanovic ma sul ribaltamento di fronte Ramirez batte Fontana con un bel destro a girare (49’) e porta in vantaggio il Bologna. Nella ripresa, dopo che Di Vaio fallisce il gol, il raddoppio lo firma Acquafresca in contropiede, sul filo del fuorigioco, con un destro basso che passa sotto il corpo del portiere del Novara (64’). Traversa di Gimenez, subentrato ad Acquafresca, a tempo scaduto. Prima vittoria per il Bologna che sale a 4 punti, Novara a 5.
Nel match all’ora di pranzo, ancora rimandata la prima vittoria del Cesena, che sul sintetico del ‘Manuzzi’ impatta 0-0 con la Fiorentina. La squadra di Giampaolo ha cercato i tre punti più dei viola, ha colpito due traverse (Guana e Candreva) e poi ha saputo resistere in inferiorità numerica quando Mutu (l’ex di lusso), con una gomitata a Cassani, ha lasciato i compagni in dieci. Gli uomini di Mihajlovic non sono riusciti a essere eccessivamente pericolosi in avanti e a trovare il guizzo vincente. Per il Cesena 2 punti in classifica, frutto di due pareggi, per la Fiorentina 8, dopo due vittorie e due pareggi.