di Claudio Presutti
Una super Juventus travolge il Palermo, mentre un Parma rigenerato stoppa l'Udinese. La classifica, alla luce anche degli anticipi, recita così: Juve prima assieme alla Lazio con 22 punti, Milan e Udinese 21, Palermo 16 e Napoli 15, con juventini e partenopei che devono però recuperare una partita.
Tra i match pre Champions del sabato infatti i due più attesi, cioè Napoli-Lazio e Fiorentina-Milan, sono terminati entrambi 0-0, mentre la terza partita ha visto il successo 2-1 dell'Inter sul Cagliari guidato, per la prima volta, in questa stagione da Ballardini.
Non si ferma dunque la marcia della Juventus di Conte. I bianconeri allo "Juventus Stadium" senza troppe sofferenza e con una prestazione di livello sono riusciti a battere il Palermo. Inizio di partita equilibrato, prima Buffon salva su Ilicic, poi con il passare dei minuti, i padroni di casa prendono il sopravvento e al 20' passano con un tocco di testa di Pepe che spedisce in rete un cross di Chiellini. Nella prima frazione da segnalare anche il clamoroso palo di Pirlo (30'). Nella ripresa invece dilaga la Juve che raddoppio al 48' con un'azione personale di Matri che in diagonale beffa il portiere greco Tsorvas. I rosanero vanno in bambola e accusano il colpo, la Juve gioca sul velluto negli ampi spazi e sfiora più volte il terzo gol, specie con Vucinic. Il tabellino viene chiuso invece al 65' da Marchisio che da sfrutta un velo di Matri su cross di Vucinic e da due passi mette in rete.
Arriva uno stop imprevisto invece per l'Udinese dei miracoli. Gli uomini di Guidolin a Parma sono apparsi sottotono, imbrigliati dalla squadra emiliana, trascinata invece dai suoi 'piccoletti' Biabiany e Giovinco. Già nel primo tempo la squadra di Colomba gioca meglio e va vicina al gol già all'8' con un bel rasoterra da fuori di Galloppa che finisce sul palo. Nella ripresa i bianconeri non si svegliano, anzi è il Parma a crescere e a trovare la rete del vantaggio con Biabiany che, lasciato solo in mezzo all'area, colpisce di testa e batte Handanovic. Nell'azione del raddoppio ancora protagonista il veloce attaccante francese che viene atterrato in area da Basta. Per Romeo è rigore: Giovinco trasforma (76') salendo così a quota 7 in classifica marcatori. Il match si chiude lì. Friulani scavalcati da Lazio e Juve, emiliani tranquilli nelle zone medioalte della classifica.
Il posticipo regala il quinto posto alla Roma. All’Olimpico il Lecce è superato 2-1. I giallorossi affondano quattro volte sulla corsia destra con i cross bassi a centro area per Pjanic (in ritardo), Bojan (in ritardo), Pjianic (appoggio in rete da un passo per il vantaggio, è il 25’) e Bojan (clamoroso liscio da tre metri). La squadra di Di Francesco sta a guardare, la Roma imperversa. Il raddoppio arriva a inizio ripresa con la botta di Gago dal limite (54’) che sorprende Julio Sergio. Bojan, non in serata si divora due occasioni, Osvaldo si fa chiudere la porta da Julio Sergio. Il primo acuto del Lecce porta al gol: Bertolacci si ritrova solo dopo un rimpallo e batte Stekelenburg (61’). La Roma accusa il colpo, Cuadrado spaventa con un paio di conclusioni in diagonale. Poi gli uomini di Luis Enrique si ricompattano. Bojan sbaglia un altro gol facile facile e viene sostituito da Totti (al rientro dall’infortunio). C’è tempo per un gol (bellissimo) in rovesciata di Osvaldo, ma il guardalinee segnala un fuorigioco molto dubbio.
A Marassi importante successo del Genoa che all'ultimo respiro riesce ad avere la meglio su un coriaceo e sfortunato Novara. Match vivace, equilibrato e duro: sei gialli, una doppia ammonizione (all'81' a Meggiorini) e un'espulsione diretta del genoano Antonelli al 43'. Le occasioni migliori sono per i piemontesi con Rubino nel 1° tempo e con la traversa di Rigoni nella ripresa, ma a decidere il match arriva il tiro dalla lunghissima distanza di Veloso che beffa il portiere Fontana (86'). Il Genoa, una gara da recuperare, respira aria di vertice mentre il Novara, non proprio fortunato, resta al penultimo posto.
Grande colpo del Chievo Verona che espugna il Massimino e costringe il Catania di Montella alla seconda sconfitta di fila. Apre le danze nel recupero del primo tempo Pellissier su rigore (generoso) concesso da Tagliavento per fallo di Spolli sullo stesso attaccante veneto. Sempre Pellissier protagonista al 73' servendo una palla al bacio per il raddoppio di Sammarco. Al 78' Almiron, con un gran tiro dalla distanza deviato, riapre il match, ma i siciliani nonostante il forcing finale non ottengono il pari.Pari ed emozioni al Franchi di Siena nel match tra i toscani e l'Atalanta. Bergamaschi, trascinati da un super Denis, in vantaggio al 15' su rigore che l'attaccante argentino si procura e realizza. Al 44', sempre dal dischetto, arriva il momentaneo pari del Siena con D'Agostino (fallo di Manfredini su Larrondo). Nella ripresa al 53' Denis riporta in vantaggio gli uomini di Colantuono mettendo a segno una doppietta che lo lancia da solo in testa alla classifica dei cannonieri con 9 gol, uno in più di Di Natale. Ma i bianconeri di Sannino non ci stanno e proprio nel finale (88') raggiungono il pari con Gazzi al termine di un'azione confusa in area. Siena sereno a metà classifica, Atalanta in zona Champions se non avesse i 6 punti di penalizzazione.
Nel match delle ore 12.30 è arrivato il primo successo stagionale del Cesena che espugna il Dall'Ara nel derby con il Bologna. Dedice un gran tiro dalla distanza di Parolo che si infila all'incrocio dei pali (84'). Gara intensa, ben giocata dalla formazione di Arrigoni che ha meritato i tre punti sfiorando più volta il vantaggio con lo stesso Parolo, due volte, e con una punizione di Mutu ben respinta dal portiere Gillet. Proprio in extremis Gimenez ha la possibilità di pareggiare ma Antonioli c'è. Cesena ancora ultimo in classifica con 6 punti ma più vicino al gruppone delle squadre in lotta per non retrocedere e allo stesso Bologna di Pioli, fermo a quota 10.