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Poker del Milan al Chievo, messaggio alla Juventus

Un'Inter sbiadita beffa il Siena. Il Palermo castiga Rossi. Mutu (doppietta) regala al Cesena tre punti vitali. Cagliari e Bologna si spartiscono il bottino c

di Gianluca Luceri

Juve d'acciaio (scontri diretti con le grandi tutti vinti), Juve saldamente prima e martedì al San Paolo si giocherà il 'jolly' del recupero col Napoli. Una tredicesima giornata spalmata in 72 ore, iniziata venerdì con il graffio (2-0) inferto dall'Udinese, di nuovo seconda, alla solita Roma del 'vorrei ma non posso', e proseguita sabato con il pesantissimo colpo (0-1, Pepe) dei bianconeri di Conte all'Olimpico contro una Lazio bella e non troppo fortunata. Sabato del villaggio che ha guardato anche verso il basso della serie A, con i tre punti vitali conquistati dal Novara sul Parma (2-1) e il raid del Catania al 'Via del Mare' (0-1) che fa sprofondare Di Francesco con il suo Lecce. Classifica-chic quella degli etnei, chapeau a mister Montella che sta facendo un grande lavoro.

La domenica è dedicata alla risposta del Milan che, nel posticipo, dispone in modo imbarazzante del Chievo a San Siro. Alla squadra di Allegri basta un tempo, il primo, per confezionare il poker che annichilisce gli uomini di Di Carlo. Si parte dopo 44” con la traversa impattata da una magia di Ibrahimovic. All’8’ un diagonale da fuori area di Thiago Silva mette la gara in discesa. Al 16’ Ibra vede Sorrentino fuori dai pali e gli piazza alle spalle un pallonetto magistrale. Al 33’ Pato risolve un flipper in area. Al 44’ doppietta per Ibra che sigla il rigore causato dall’intervento di Luciano su Pato (per lo svedese 101 gol in Serie A). Amelia, sostituto di Abbiati, sussulta solo su un’incursione di Pellissier (col Milan già sull’1-0). Secondo tempo di tutto riposo e 4-0 con dedica all’Udinese, agganciata a 24, e alla Juve.

Nel pomeriggio domenicale occhi puntati su Siena-Inter e sul ritorno a Palermo 'da nemico' di Delio Rossi come timoniere della Fiorentina.

Al 'Franchi' un'Inter decisamente sbiadita viene salvata all'89' dal primo acuto del baby olandese Castaignos, che regala a Ranieri tre punti pesanti ma obiettivamente poco meritati. La classifica dei nerazzurri (un pari e due vittorie nelle ultime 3 gare) comincia lentamente a migliorare, anche se la strada per risalire appare ancora lunga e tempestosa, specie se le esibizioni della squadra continueranno a non essere in linea col suo pedigree. Si morde le mani mister Sannino: il Siena gioca bene, spaventa Julio Cesar ma raccoglie zero punti. Tradotto: una beffa. Succede. Contro le big, basta un colpetto di tosse e sei fritto.

Miccoli in contropiede nel primo tempo, sigillo di Ilicic nella ripresa: alla Favorita non ce n'è per nessuno, nemmeno per l'ex Rossi, che riceve una grande accoglienza dal pubblico e poi paga dazio con la sua Fiorentina, schiacciata sia nel punteggio che sul campo. In casa viola, il dopo-Mihajlovic resta per ora complicato: al nuovo tecnico, arrivato da venti giorni, va dato ovviamente tempo, ma il quint'ultimo posto di Gilardino e compagni conferma che ci sarà da sudare parecchio per rimettersi in carreggiata. Prosegue come uno jo-jo l'avventura-favola di Devis Mangia: il Palermo non sbaglia un colpo nel suo stadio (finora tutte vittorie), mentre in trasferta ha raccolto finora pochi spiccioli. L'equazione, comunque, produce una nobilissima quinta piazza che fa sorgere spontanea la domanda: che succede se i rosanero cominciano a correre anche lontano dalla Sicilia?

Grazie Mutu, canta Arrigoni. Special accesi per l'incostante talento rumeno, autore di una strepitosa doppietta: primo gol con 'cucchiaio' su rigore, seconda rete con parabola 'alla Del Piero' sotto l'incrocio. Sarà stata la presenza nella porta rossoblù dell'amico ed ex compagno viola (per 5 anni) Frey: prima (e anche durante) abbracci, poi dolori... Il Cesena si rimette in marcia e inizia a vedere un po' di luce in fondo al tunnel. Il Genoa, timido e quasi mai in partita, non lascia tracce del suo passaggio al Manuzzi: da Malesani è lecito attendersi qualcosa di più e di meglio.

Apre e illude Di Vaio (75'), in gol su azione dopo ben 8 mesi, risponde Daniele Conti sei minuti dopo con un penalty procurato e trasformato. Finisce in pareggio l'esordio casalingo di Davide Ballardini sulla panchina dei sardi: per ora, siamo in linea con la gestione-Ficcadenti. Il Bologna di Pioli, al termine di un match con qualche fallo di troppo sopra le righe (da una parte e dall'altra), porta a casa un punto che serve soprattutto per l'autostima. Ramirez nel finale poteva regalarne tre, ma anche Ibarbo (per il colombiano pure un legno) per un soffio non fa saltare il banco in favore del Cagliari.