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Nomisma, agricoltura ferma al palo

Sistema in ritardo rispetto all’Europa r

“Vecchio, ingolfato e polverizzato”. Questa la fotografia, non certo esaltante che emerge però dai dati dell’XI rapporto Nomisma, promosso da Confagricoltura e presentato nei giorni scorsi a Roma. Secondo il rapporto ormai da tempo un “ritardo strutturale affligge il settore rispetto ai principali competitor europei”. A fronte di una media comunitaria, di circa 12 ettari di Sau (la superfice agricola utilizzata per azienda) l’Italia, afferma Nomisma, continua a contrapporre un valore inferiore, pari a poco più di sette ettari, contro i 490 della Francia e i 44 della Germania.

L’Italia è poi indietro anche per quanto riguarda il cambio generazionale dei capi di azienda, valutato con un indice percentuale che misura il rapporto tra i conduttori con meno di 35 anni di età su quelli over 65. “questa percentuale in Italia – sottolinea il rapporto – si attesta all’8% mentre il Germania è del 125%, in Francia del 66% mentre la media comunitaria è del 22”. Per il presidente della Confagricoltura Federico Vecchioni per sdoganare la nostra agricoltura la “competitività deve essere una priorità”.Competitività per Vecchioni significa conquistare nuove forme di mercato e mantenerle. “E’ uno sforzo imprenditoriale e una priorità dell’agricoltura e di tutto il sistema dell’agroalimentare, che però deve essere sostenuta dalle politiche europee e nazionali”.

M. P.