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Italiani attenti alla qualità del cibo

E la Ue promuove i prodotti doc g

Scandali alimentari, gli italiani chiedono più qualità e sicurezza. A dirlo un sondaggio della Fondazione diritti genetici secondo il quale 9 italiani su 10 si dicono attenti al rapporto tra alimentazione e salute. E chiedono che sia garantito un sistema di tracciabilità e di etichettatura chiaro ed efficace, a difesa dei diritti di scelta del consumatore e della qualità dei prodotti Made in Italy.

In particolare il 62% degli intervistati afferma di scegliere i prodotti in base alla qualità e alla genuinità e il 59% in base alla provenienza geografica. Per questo la letture delle etichette si dimostra una pratica trasversalmente diffusa su tutto il territorio nazionale (dice di guardarle sempre il 19% degli intervistati, spesso il 47%). Solo il 12% dichiara di non verificare le indicazioni riportate sull’etichetta. E intanto da Bruxelles arriva una buona notizia soprattutto dopo l’allarme diossina.

La Commissaria europea all’agricoltura, Marian Fischer Boel per rilanciare la promozione nel mondo dell’agroalimentare europeo di alta qualità stanziando circa 18 milioni di euro. Di questi ben 4,56 andranno all’Italia che ha presentato due progetti. Il primo programma è destinato ai consorzi del Grana padano e del prosciutto San Daniele e può contare su 3,94 milioni di euro di cui 1,97 sono fondi europei. Il secondo riunisce l’Unione italiana seminativi, l’Istituto di valorizzazione dell’olio di oliva, il Consorzio di tutela del provolone Valpadana e l’Istituto del vino italiano di qualità. Avranno a disposizione 3,75 milioni di euro di cui 1,87 elargiti da Bruxelles.

M. P.