L'Inter a +9 attende il posticipo Juventus-Milan

Vincono anche Fiorentina, Genoa, Palermo e Sampdoria B

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di Nicola Iannello

Ibrahimovic salva l’Inter dal pareggio casalingo contro l’ultima in classifica e si proietta a +9 sulle seconde. La squadra di Mourinho, forte del 4-2 contro il Chievo, può sedersi con tranquillità davanti al televisore per seguire il posticipo Juventus-Milan. La squadra di Di Carlo ha giocato una partita ammirevole, senza arrendersi mai, neanche sotto di due reti. Al doppio vantaggio di Maxwell (3’) e Stankovic (47’, assist di Ibra su traversone di Maicon), quando il match sembrava chiuso, i clivensi hanno replicato con Pellissier (51’) e Bentivoglio (65’). L’Inter però ha la mentalità della grande squadra. Ma soprattutto ha Zlatan Ibrahimovic, per tacere di Maicon. Il brasiliano e lo svedese confezionano in società la rete del vantaggio nerazzurro: al 79’ un cross del terzino viene inzuccato in rete da Ibra (che forse si appoggia con le braccia su un difensore). Come dimostrazione di strapotenza, all’88’ l’attaccante della nazionale svedese gira di prima intenzione un traversone basso di Stankovic innescato da Maicon. Con la doppietta odierna Ibrahimovic si porta a dieci segnature nella classifica cannonieri, a ridosso della vetta. Juventus, Napoli (bene nell’anticipo di ieri contro il Lecce, col 3-0 firmato Hamsik, Pazienza e Denis) e Milan sono a nove lunghezze, ma l’impressione che si delinea è quella della caccia a una preda che non ha alcuna intenzione di farsi raggiungere.

L’impresa di giornata è della Lazio, che al Friuli rimonta tre gol di svantaggio all’Udinese. I bianconeri sembravano aver ritrovato lo smalto dei momenti migliori, soprattutto in attacco, dove la coppia del gol Di Natale-Quagliarella ha fatto faville: doppietta per il Totò (sette i sigilli per lui), una rete il suo compagno di reparto (sei centri complessivi). I due si sono trovati a meraviglia, mandandosi in porta a vicenda. Ma sul 3-0 al 54’, si è svegliata la Lazio, che ha imposto il suo gioco. Di Zarate (ottava rete per l’argentino), Diakhite e Ledesma le reti della rimonta, ma sono stati gli ingressi di Pandev e Meghni (a inizio ripresa, per Del Nero e Belleri) a dare la scossa alla formazione biancoceleste.

La Fiorentina doma il Catania con i suoi gioielli Mutu e Gilardino e preme a ridosso delle seconde. Il 2-0 del “Franchi” viene confezionato nella ripresa, con Gilardino che affianca in vetta alla classifica cannonieri, con dodici gol, Milito, oggi all’asciutto, e Di Vaio, autore di una tripletta nel 5-2 di ieri del Bologna al Torino.

Il Genoa pareggia in rimonta contro una buona Atalanta. Finisce 1-1, con gran gol di Floccari in apertura (otto le reti per lui). I rossoblù ci mettono settanta minuti per trovare il pari con Sculli, in una strana superiorità numerica: dieci contro nove.

Il Palermo sfrutta al massimo il turno interno contro il Siena. Cassani (30’) e Simplicio (54’) firmano il 2-0 che fa riprendere quota alla classifica rosanero.

Vince in extremis la Roma in casa col Cagliari: 3-2. La stoccata decisiva di Mirko Vucinic al 90’, dopo che il pubblico giallorosso lo aveva beccato per tutto il secondo tempo a causa dei suoi errori. Partita in altalena, con la formazione di Spalletti avanti con Totti (di sinistro il quinto gol in campionato del capitano) al 39’, Cagliari in rimonta con Conti (58’) e Jeda (69’), giallorossi definitivamente in vantaggio con Perrotta (77’) e Vucinic, appunto.

Prima vittoria esterna della Sampdoria al “Granillo”, contro una Reggina dalla classifica in deficit. Quando si sveglia Cassano lo 0-2 è servito: prima il fantasista costringe Cirillo al fallo da rigore, trasformato da Bellucci (75’), poi mette Padalino solo davanti alla porta vuota per il raddoppio (81’).

Inter davanti alla tv per il posticipo dell’Olimpico di Torino. Ranieri deve rinunciare a Camoranesi, con Sissoko, Marchisio, Marchionni e Nedved sull’asse centrale, Del Piero e Amauri di punta. Milan senza Kakà, con Seedorf nel centrocampo a quattro, Pato e Ronaldinho in attacco.

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