Di Massimo Halasz
Renato Di Rocco, da una vita nel ciclismo e nello sport in generale, da quattro anni è alla guida della federazione ciclistica. E, visti gli ottimi risultati ottenuti, non solo sportivi, a marzo sarà sicuramente confermato per il prossimo quadriennio olimpico.
“Quando sono arrivato, nel 2005- ricorda- ho trovato tanta disaffezione ed una federazione gestita male e spaccata. Molte discipline erano state addirittura abbandonate, tra cui la pista, la cronometro ed il Bmx. Senza contare che ho trovato una situazione economica disastrosa, con un deficit di oltre 4 milioni di euro su un bilancio di 9,5 milioni di euro. In questi quattro anni, rimboccandoci le maniche, siamo riusciti quasi a riportare in pareggio il bilancio che, nel frattempo è lievitato a 12 milioni di euro. E, particolare importante, senza aumentare le tasse. Sono soddisfatto per aver ridato credibilità ed un senso di appartenenza a questa Federazione, ma anche per aver ricreato l’interesse ed il rispetto per la maglia azzurra. Le ultime edizioni dei mondiali ne sono la riprova più tangibile. Senza dimenticarci, ovviamente, delle cose pratiche, ovvero il potenziamento dei servizi essenziali ai nostri associati. Un esempio arriva dal nostro sito, che è tra i cliccati nel mondo sportivo. Per quanto riguarda specificatamente i numeri in questi quattro anni sono aumentati tesserati, manifestazioni, società affiliate, dirigenti, tecnici, giudici di gara. Un autentico boom che davvero ci fa ben sperare per il futuro”.
Passiamo ad analizzare ora il bilancio sportivo
“In totale abbiamo conquistato 93 medaglie, con il record quest’anno di 26 medaglie che sarebbero state 27 senza la squalifica della Bastianelli. Senza contare circa 75 medaglie arrivate dal settore amatoriale”.
La più bella?
“Tutte mi hanno reso felice, ma certamente la più bella è quella… ancora da vincere”.
Qual è stata la delusione maggiore provata in questo quadriennio?
“La squalifica per doping della Bastianelli a luglio, mese contrassegnato anche dalle vicende Riccò e Sella”.
Ecco, parliamo proprio di doping, il problema maggiore del ciclismo, insieme alla sicurezza stradale “Ho deciso a suo tempo di affidare i controlli al Coni, un soggetto terzo, proprio per evitare strumentalizzazioni. Inoltre la federazione effettua i controlli per la tutela della salute ai tesserati italiani e stranieri partecipanti a manifestazioni in territorio italiano e per la verifica degli atleti convocati in maglia azzurra. E questa voce incide in maniera pesante sul bilancio. Ecco alcune cifre: un singolo controllo urina costa 280 euro, quello per il sangue 220 euro, mentre per trovare l’epo occorrono 380 euro. Nel 2008 sono stati effettuati 550 controlli, dei quali 100 a sorpresa, mentre la Federazione ha effettuato 803 controlli. Senza contare i continui incontri con atleti, dirigenti, medici, in pratica con tutto il mondo del ciclismo, per cercare di fare opera di prevenzione. Purtroppo la trasparenza non paga, anzi procura gravi danni di immagine”.
Che cosa fa la federazione per avvicinare i bambini al mondo del ciclismo?
“Tante sono le iniziative, cito ad esempio il progetto ‘Pinocchio in bicicletta’ nelle scuole con aspetto didattico e formativo. Questo progetto, nato dal felice incontro con la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e con il patrocinio della Fondazione Collodi, ci ha permesso di avvicinare 21 mila bambini in soli 4 mesi. E la finale dello scorso settembre a Montecatini ha visto la partecipazione di 360 bambini di 25 classi. Un altro aspetto importante, che forse mi ha regalato le più belle soddisfazioni, sono i 120 ciclodromi sorti in tutta Italia in soli 2 anni e mezzo. Questi spazi asfaltati, ed in taluni casi vi sono anche tratti di sterrato per il Bmx, consentono ai ragazzi di poter girare in tutta sicurezza.”
In prima linea anche nel sociale
“In effetti anche questo è un aspetto al quale tengo moltissimo, anche perché nel ciclismo è importante il rapporto umano. Non dimentichiamoci, poi, che il nostro sport è legato al territorio. Nel 2007 sono state allestite 120 iniziative benefiche e quest’anno saranno certamente di più”.
Che ne pensa del Giro d’Italia del centenario?
“Percorso bellissimo e suggestivo con la crono finale nel centro storico di Roma e la presenza di Armstrong è valore aggiunto a livello mediatico”
Anche lei figura tra i sostenitori di Gianni Petrucci alle prossime elezioni del Coni?
“Certamente, perché ha difeso l’autonomia dello sport e ci è stato molto vicino nei momenti difficili che abbiamo attraversato. Senza tralasciare che è un grande appassionato di ciclismo”.
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