Dall'Italia


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La Cupola secondo Falcone

Dal libro di Giovanni Falcone 'Cose di Cosa Nostra' del 1991

Cosa nostra e la Cupola secondo Giovanni Falcone che ne scrisse nel suo illuminate libro "Cose di cosa nostra" nel 1991.

"Alla base vi e' l'uomo d'onore, o il soldato, che ha un suo peso nella famiglia indipendentemente dalla carica che vi puo' ricoprire. I soldati eleggono il capo, che chiamano rappresentante, in quanto tutela gli interessi della famiglia nei confronti Cosa Nostra. L'elezione si svolge a scrutinio segreto ed e' preceduta da una serie di sondaggi e di contatti. Tra capo e sodato si situa il capo decima. Altro livello gerarchico: i capi delle famiglie di una medesima provincia (Catania, Agrigento, Trapani) nominano il capo di tutta la provincia, detto rappresentante provinciale. Questo vale per tutte le province tranne che per Palermo, dove piu' famiglie contigue su uno stesso territorio (in genere tre) sono controllate da un 'capo mandamento', una sorta di capo zona, che e' membro della famosa commissione o Cupola provinciale. A sua volta questa Cupola nomina un rappresentante alla commissione regionale, composta di tutti i responsabili provinciali di Cosa Nostra: e' questo il vero proprio organo di governo dell'organizzazione".

Gli uomini d'onore, spiegava Falcone, chiamavano la commissione regionale anche "la Regione", con riferimento all'unità amministrativa. La Regione emana i decreti, vota le leggi (come ad esempio quella che proibisce i sequestri di persona in Sicilia), risolve i conflitti tra le varie province. Prende inoltre tutte le decisioni strategiche ed operative.