Gli altri calendari


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Sposini: 'I calendari? Conosco soltanto il Barbanera'

Il popolare giornalista, conduttore de 'La vita in diretta': Belen e le altre dive non esistono proprio sposini_296

“Se parliamo di calendari, io ne conosco uno solo: il Barbanera. Ho sempre avuto quello nella mia casa, da quando sono nato e, a tutt’oggi, anche nell’abitazione di mia madre quell’impareggiabile lunario continua a fare bella mostra di sé”. Lamberto Sposini, conduttore de “La vita in diretta”, una carriera giornalistica prestigiosissima (è stato anche vicedirettore del Tg1 e vicario del Tg5), è nato a Foligno, dove almanacco e lunario si stampano ormai da secoli. E quell'antichissimo compaesano, con la sua “invenzione”, se lo tiene ben stretto.

Ma davvero non considera gli altri “prodotti”?
Apprezzo il calendario dei carabinieri, ma non vedo altro. Non parlatemi di Belen o delle dive in genere. Quelle sono cose diverse che nulla hanno a che vedere con l’utilità, la bellezza, l’arte, la storia che trasudano dal Barbanera.

Ha ancora un senso, per Lei, la cosiddetta saggezza popolare?
Ce l’ha ancor più oggi proprio perché sembra che abbiamo perso la bussola dei valori, della socialità, dei rapporti interpersonali veri. Quel sale della vita che, nella provincia italiana, ricchissima soprattutto di umanità, è presente in tante sane tradizioni, meriterebbe di essere apprezzato anche nelle grandi città. Il Barbanera, in questo senso, resta molto valido. A parte l’utilità pratica delle sue ricette, delle sue previsioni, dei suoi consigli che valgono soprattutto, ma non solo, per il mondo rurale.

Sul piano concreto, è ancora necessario il calendario?
Io continuo a consultarlo, a prenderci degli appunti. Ma poi che vuol dire necessario? Ci vogliamo forse togliere l’inebriante gusto, l’insostituibile ricchezza di leggere aneddoti e proverbi, di sfogliare un calendario che ti fa sentire - insieme - i profumi della campagna e la magia delle tipografie d'altri tempi?

m. r.