L'aria italiana è sempre più inquinata, con due città su tre 'fuorilegge' per la quantità di polveri sottili. A lanciare l'allarme è il rapporto ''Mal'aria'' di Legambiente, che contro lo smog e il traffico ha indetto un weekend di mobilitazione con iniziative lungo tutta la Penisola.
Degli 82 capoluoghi di provincia esaminati, 55 non hanno rispettato, nel 2011, il limite consentito di superamenti della soglia di Pm10, che per legge non possono essere più di 35 in un anno.
L'incremento, rispetto al 2010, è del 12%. La zona più critica rimane l'area della Pianura Padana: se tutti i capoluoghi lombardi hanno oltrepassato il 'bonus' dei 35 giorni, in Piemonte si è salvata solo Verbania, in Veneto Belluno, in Emilia Romagna Cesena e Gorizia in Friuli Venezia Giulia.
In tredici città gli sforamenti di polveri sottili sono stati il triplo di quelli consentiti. La maglia nera va a Torino, la cui centralina peggiore ha superato 158 volte i limiti, seguita da Milano (131) e Verona (130). Oltre quota 100 anche Alessandria, Monza, Asti, Brescia, Vicenza, Cremona, Frosinone, Mantova, Pavia e Treviso.
A Roma e Bologna i superamenti sono stati 69, il doppio del lecito, e non va meglio in città come Palermo, Napoli e Firenze, tutte intorno alla sessantina. Rispetto al 2010, in alcuni capoluoghi la situazione e' peggiorata notevolmente: Cremona ha registrato quasi tre mesi in più di aria irrespirabile, Verona due mesi in più, Treviso 50 giorni in più e Milano 44.
''Al traffico si risponde troppo spesso con interventi occasionali di emergenza, come blocchi o targhe alterne, che possono servire a qualcosa solo se programmati in modo continuo nel tempo e associati a provvedimenti quali il pedaggio urbano'', commenta Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente. L'Area C recentemente introdotta a Milano è un'iniziativa positiva - prosegue - ma è necessario un coordinamento nazionale attraverso un ''Piano di risanamento della qualità dell'aria''.
Per limitare le auto in città, sottolinea Legambiente, servono serie politiche di mobilità sostenibile e di potenziamento del trasporto pubblico locale. Senza dimenticare i pendolari. ''Sono circa 11 milioni le persone che ogni giorno si spostano per recarsi al lavoro o nei luoghi di studio, e di questi solo 2,8 milioni scelgono il treno''.
Se la cifra arrivasse a 4 milioni, ci sarebbe una riduzione delle emissioni ''stimata tra il 3,3% e il 5,5% di Pm10'', spiega l'associazione ambientalista, che ha lanciato un weekend di mobilitazione in tutta l'Italia con banchetti informativi, flash mob e incontri con le amministrazioni e i cittadini per discutere proposte sui problemi legati alla mobilita' cittadina.