1946 L'Onu affida all'amministrazione belga i territori di Ruanda-Urundi.
1957 L'etnia Hutu organizza la ribellione; primo esodo di cittadini Tutsi.
1961 Il Ruanda ottiene l'indipendenza, con presidente l'Hutu Kayibanda.
1963 Un'incursione di Tutsi dal vicino Burundi finisce in un bagno di sangue: 20.000 vittime Tutsi.
1973 Colpo di Stato militare del generale Juvénal Habyarimana (Hutu).
1988 Il Ruanda accoglie 50.000 Hutu in fuga dalle violenze etniche in Burundi
1990 I ribelli del Fronte patriottico (Fpr, Tutsi), con base in Uganda, invadono il Ruanda.
1993 Habyarimana firma la condivisione del potere con i Tutsi, suscitando lo scontento tra gli estremisti Hutu.
1994 Habyarimana viene ucciso da estremisti Hutu e l'Fpr lancia una vasta offensiva. Esercito ed estremisti Hutu uccidono 800.000 Tutsi e oppositori in poco più di 3 mesi, da aprile a luglio.
Novembre 1994 L'Onu istituisce la Corte penale internazionale per il Ruanda. Viene abolito il sistema di schedatura etnica della popolazione.
1996 Milizie Hutu e l'esercito ruandese coinvolti contro i Tutsi nella guerra civile nella Repubblica democratica del Congo.
2000 Si dimette il presidente Bazimungu (Hutu); gli subentra il suo vice, Paul Kagame (Tutsi). 2001 La giustizia locale inizia i primi processi per il genocidio del 1994.
2002 Il Ruanda ritira le proprie truppe dalla Repubblica democratica del Congo.
2003 Approvata la nuova Costituzione; il Tutsi Paul Kagame vince le presidenziali e il suo Fpr conquista la maggioranza assoluta alle elezioni politiche.
2004 Con il 48% degli eletti, il Ruanda conquista la palma del Paese con il più alto numero di donne parlamentari.
2005 Amnistia per 36.000 detenuti, gran parte dei quali coinvolti nel genocidio del 1994.
2006 Un giudice francese ordina l’arresto del presidente Kagame, in relazione all’inchiesta sulla morte dell’ex presidente Habyarimana. Il Ruanda rompe le relazioni diplomatiche con la Francia.
2007 Ruanda e Repubblica democratica del Congo firmano un accordo di pace, in base al quale Kinshasa si impegna a consegnare a Kigali chiunque sia sospettato di aver preso parte al genocidio. 2008 Il presidente Kagame accusa Parigi di aver avuto un ruolo attivo durante il genocidio, e chiama in causa una trentina di ufficiali. La Francia definisce le accuse inaccettabili.