di Roberta Balzotti
Lui il Festival di Sanremo l'ha vinto nel 2010. Ma all'Ariston non c'era. C'era invece la sua canzone 'Per tutte le volte che', quella del tormentone 'in tutti i luoghi, in tutti i laghi', cantata dal suo compagno di 'Amici', Valerio Scanu. “In quel caso ero una specie di Avatar, una presenza virtuale – scherza, Pierdavide Carone - Ma è stata ugualmente un'esperienza importante perché ha dato tanto a Valerio e di riflesso a me che avevo scritto il pezzo. Stavolta, invece, sono a Sanremo di persona; adesso sono io l'interprete di me stesso”.
Con te, al Festival, c'è Lucio Dalla, coautore della canzone in gara, 'Nanì', e produttore del tuo album 'Nanì e altri racconti'.
Lucio dirigerà l'orchestra durante la mia esibizione e sarà una direzione molto pirotecnica. E poi è la prima volta che al Festival un direttore d'orchestra ha venduto più dischi del cantante.
La decisione di venire a Sanremo come nasce?
E' stata una decisione notturna. Avevamo appena finito di lavorare su 'Nanì', uno dei pezzi dell'album. Dalla è rimasto colpito dal potenziale di questa canzone e così ora siamo qui. E' stato lui a convincermi. Ha preso a cuore il mio progetto.
Che produttore è Lucio Dalla?
Mi rende giustizia in maniera definitiva. In precedenza ho avuto soltanto produttori puri; lui invece è un produttore-artista e per questo, inizialmente, temevo che mi spersonalizzasse. Ma non è stato così. Nell'album c'è la sua mano, ma c'è me; ci sono io, c'è la mia personalità. Lucio è riuscito a farmi sbocciare.