Una sentenza storica


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Eternit, fu disastro doloso

Intervista al procuratore Raffaele Guariniello

di Carla Toffoletti

A poche ore dalla lettura della sentenza del processo Eternit, durata oltre tre ore, parla Raffaele Guariniello, capo del pool di pm che ha indagato sui vertici della multinazionale svizzera dell’amianto. Guariniello aveva chiesto una condanna a 20 anni.

E’ una sentenza importante, che arriva a poche settimane da quella della Thyssen Group, a dimostrazione che c’è una parte della magistratura molto attenta ai crimini ambientali
E’ una sentenza sul processo più importante che ci sia stato in Italia e nel mondo in materia di sicurezza sul lavoro. E’ una sentenza che realizza un nostro sogno, il sogno di fare giustizia. Sembrava all’inizio un sogno irrealizzabile, ma la sentenza di oggi regala a tutti il diritto di sognare una giustizia che funzioni.

I processi però non ridanno la vita. Per bloccare i morti d'amianto serve prevenzione?
Certo, serve una Procura Nazionale non solo per affrontare le tragedie ormai consumate,ma per fare azioni sistematiche di prevenzione per ev tare che queste tragedie si consumino.

Si è parlato di tragedia mondiale, l’Eternit non c’è solo da noi In Italia e nel mondo muore per malattie asbesto correlate una persona ogni cinque minuti; undicimila nuovi casi di mesotelioma sono attesi nei prossimi dieci anni ma il picco è ancora lontano
L' amianto è stato usato dappertutto, qui si sta consumando una grave ingiustizia, in alcuni paesi si fanno i processi, in altri no,in alcuni paesi si usa l’amianto come fossa un materiale qualsiasi, in altri è addirittura vietato. Io spero che questa sentenza faccia capire al mondo intero che dobbiamo introdurre una giustizia per tutti. Non può esserci un uomo che viene tutelato in un paese e non in un altro paese.

Nell’inchiesta “Eternit bis” relativa a circa un migliaio di vittime dell’amianto successive al 2008, anno in cui si sono concluse le indagini che hanno portato alla sentenza di oggi , state valutando di procedere anche per omicidio
La sentenza di oggi ci dice varie cose molto importanti, la prima e' che c'e'stato un disastro non solo nei luoghi di lavoro ma anche negli ambienti circostanti; la seconda, che e' stato riconosciuto il dolo come già al processo Thyssen, a carico di coloro che hanno deciso quanto si dovesse o non si dovesse spendere per la sicurezza.