Sanremo, aspettando il Festival


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Dolcenera: 'Il mio Festival della serenità'

In gara con il brano 'Ci vediamo a casa' d

“Torno a Sanremo con una canzone per me importante che esprime la voglia e l'urgenza di poter costruire un progetto di vita insieme alla persona che si ama, nel diritto di ognuno di avere una casa, in un contesto storico e culturale di crisi che sottrae opportunità di realizzazione”, dice Dolcenera, in gara con 'Ci vediamo a casa', della quale firma testo e musica.

Il suo pensiero, cantando questo brano, va alla storia di Oliviero Cassini e Stanislao Focarelli, i macchinisti dell’azienda Servirail, da due mesi accampati sulla torre faro della stazione Centrale di Milano per protestare contro il licenziamento di oltre 800 lavoratori in seguito all’abolizione dei treni notturni.

“ E’ una storia incredibile la loro – dice Dolcenera - Sono persone che hanno trascorso giorni e notti, vacanze di Natale comprese, lontani dalle mogli e dai figli. Ho pensato alla voglia che avranno sicuramente dentro di loro di tornare a casa. Non intendo minimamente strumentalizzare la loro vicenda ma il Festival di Sanremo deve servire anche a rappresentare un po’ il nostro Paese. E io penso che quei due uomini coraggiosi, lassù, nel cielo di Milano, ci rappresentino benissimo in questo momento”.

La cantautrice salentina è al suo quarto Sanremo: c'era già stata, infatti, nel 2003, quando vinse tra le Nuove Proposte con 'Siamo tutti là fuori'; poi tre anni dopo, con 'Com’è straordinaria la vita', classificandosi seconda nella categoria Donne, e nel 2009 con 'Il mio amore unico'.

“La prima volta è stata quella dell’incoscienza, quando ho ricevuto il premio ero una statua di marmo tanto ero scioccata – racconta – Il secondo è stato il festival della speranza; il terzo, quello della voglia di leggerezza. Questo è il festival della serenità: il buon riscontro avuto dal mio album 'Evoluzione della specie', mi rassicura”. L'album sarà ripubblicato il 15 febbraio in una nuova veste, che include la canzone del festival e altri due inediti. (R.B.)