di Roberta Balzotti
Sono stati definiti “la strana coppia”: Loredana Berté e Gigi D'Alessio, due mondi musicali così diversi, sul palco del teatro Ariston, a duettare insieme, in gara al Festival di Sanremo. “Ci sporchiamo a vicenda, io con il mio lato dolce e lei con il suo lato rock; ma è bello così, dopotutto gli opposti funzionano insieme: no?”, osserva Gigi. E Loredana gli fa eco: “Se c’è una cosa che non si può dire di noi è proprio che siamo uguali. E penso che questo connubio funzioni benissimo. Siamo come Marylin Manson e Orietta Berti”.
Gigi, quando hai scritto 'Respirare' avevi già in mente Loredana o hai pensato a lei dopo?
Ho scritto la canzone e da subito ho pensato che una voce rock sarebbe stata perfetta per il pezzo. All’inizio i miei collaboratori avevano fatto il nome di Anastacia (D'Alessio e Anastacia hanno già cantato insieme al Radio City Hall di New York, n.d.r), ma ho ritenuto di dover scegliere una voce italiana; e la voce rock per eccellenza in Italia ritengo sia quella di Loredana.
L'hai cercata direttamente tu?
Sì, ho chiesto il suo numero di telefono a Renato Zero perché so che sono molto amici. E l’ho chiamata, rigorosamente a casa, perché Loredana non usa il cellulare.
E lei come ha risposto alla tua telefonata?
Mi ha detto che Renato dà il suo numero a tutti e io sono scoppiato a ridere. Non c'eravamo mai sentiti prima, non ci conoscevamo...
Loredana, la tua reazione quando Gigi ti ha proposto la canzone?
Ero sorpresa. Gli ho chiesto di mandarmi un corriere con il pezzo ma lui ha mandato a prendere me a Milano. Ho ascoltato la canzone in studio da lui. Da subito me ne sono innamorata; me la sono sentita cucita addosso.
Come vivi il Sanremo di quest'anno rispetto a quelli passati? Senti la gara o è un gioco divertente?
Sono qui solamente grazie a Gigi. Lui è un signore che con il suo staff mi sta coccolando in tutto e per tutto. Vengo da esperienze passate non positive, per cui non avevo voglia di tornare al Festival. Ma con Gigi è tutta un’altra storia. Ci divertiamo insieme e lui, ripeto, è un signore.
Può avere un seguito questo vostro incontro?
Abbiamo dei progetti in comune, probabilmente lavoreremo insieme sul mio prossimo disco, dopo l’estate.
Gigi, il tuo disco, 'Chiaro', esce invece proprio in occasione del Festival. Nel 1992 pubblicavi il tuo primo 33 giri. In vent'anni hai realizzato 17 album. Questo nuovo lavoro come si pone rispetto ai precedenti? C’è sempre una crescita perché nella vita, ogni giorno che passa, s'impara qualcosa; si diventa più maturi; si aggiunge un altro anno di lavoro, si aggiungono diverse emozioni, diverse collaborazioni. 'Chiaro' per me è un album ricco. E' il mio album più bello, però l’ho detto per tutti quelli che lo hanno preceduto e spero di poterlo dire per tutti quelli che verranno.