Neve e gelo, frutta e verdura a prezzi record


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'Campagna amica' ci aiuta

Il segreto? Meno passaggi, più genuinità. 'Campagna amica' di Coldiretti aiuta il consumatore a ridurre i costi della spesa. c

di Paola Scaramozzino

Siamo andati in un mercato rionale della Capitale nella zona di San Giovanni e ci siamo resi conto immediatamente, che neve e gelo non solo hanno causato notevoli disagi ma hanno fatto rincarare anche fino al doppio, al triplo, il costo delle verdure e della frutta. A lamentarsi di ciò sono soprattutto le persone che vanno a fare la spesa e che combattono con i conti per arrivare alla fine del mese. Sull’altro fronte i negozianti affermano che la merce è poca e per questo anche all’ingrosso i prezzi sono lievitati. Per la Coldiretti, il settore agroalimentare è stato quello più colpito con danni stimati attorno al mezzo miliardo in tutta la filiera partendo dall’agricoltura, dall’industria alimentare, la distribuzione, i trasporti, il dettaglio.

Signor Settimio, lei che vive sui campi è che è uno dei produttori della spesa a Km zero della Coldiretti, ci racconta come stanno veramente le cose?
La neve, ma soprattutto il gelo, qualche danno l’ha fatto. Le insalate sono bruciate- ci spiega l’agricoltore conosciuto come Mimmo dell’Azienda Angela Savi che si trova alle porte di Roma – Lattughe, insalatine a taglio e cappuccine sono rovinate. Indivie e scarole hanno retto e anche il radicchio. Basta togliere le punte o qualche foglia esterna un po’ bruciata dal freddo. I broccoli, se si adattano certi accorgimenti prima del gelo come mettere una foglia al centro della pianta, non subiscono danni. I carciofi così e così. Se qualche piccolo ritocco sul prezzo c’è stato è per la difficoltà della raccolta, ci si mette sicuramente più tempo e la resa è minore. Ma i danni potrebbero avere ripercussioni anche nella prossima primavera.

Come mai?
Innanzi tutto ci sono alberi da frutto che avevano iniziato a germogliare e sono stati frenati dalle temperature basse. Molti i rami che si sono spezzati. I terreni poi devono essere arati in questo periodo per la semina delle verdure e così ghiacciati non sarà possibile per un bel po’ di tempo. Ci sarà sicuramente un ritardo sulla produzione a campo libero.

“Un aumento dei prezzi intorno all’8-10%- ci spiega Rolando Manfredini, responsabile di Qualità e sicurezza alimentare della Coldiretti_- è giustificato. Non lo è quando una verdura come la lattuga passa da un costo di 1,85 euro a 4 euro al chilo. Il rincaro è superiore al 200 %. Non è accettabile, qui si parla di speculazione.”

“ La nostra iniziativa di “Campagna amica” –prosegue Manfredini – mette a contatto diretto i produttori e i consumatori e ciò abbatte i costi. Attraverso i Farmer’s Market, i mercati dei contadini, o direttamente nelle aziende dei nostri associati o nelle botteghe che stanno nascendo in tutta Italia in cui c’è una vendita organizzata, possiamo garantire un controllo dei prezzi e una genuinità dei prodotti”.

Controllo dei prezzi che attualmente è seguito dal ministero dell’Agricoltura e da quello dello Sviluppo. Il consumatore può avere il polso dei prezzi dei prodotti mandando un sms al 47947 con la richiesta di quanto viene venduto un alimento e poco dopo riceve un messaggio sul prezzo a secondo della zona d’Italia dove risiede. Se gli aumenti sono sproporzionati, eccessivi, il consumatore ha il dovere di denunciare attraverso le associazioni a difesa del consumatore. E mentre i coltivatori di viti gioiscono per le temperature sotto lo zero perché il gelo disinfetta le colture dagli insetti che riescono a svernare e questo fa bene all’uva e al vino, così ha affermato ieri Filippo Antonelli, artefice del Sagrantino di Montefalco durante la manifestazione Life of Wine che si è svolta a Roma, i produttori di olio tremano perché non sanno ancora quali sono i danni provocati sugli ulivi.

“ L’ulivo subisce i danni del gelo – spiega il direttore del Consorzio per la tutela e la Valorizzazione dell’Olio a Denominazione di Origine Protetta della Sabina, Arnaldo Peroni – ma resiste a temperature fino ai meno 7 o 8 gradi. Non possiamo fare paragoni con le gelate del 1957 o la nevicata del 1985. Per sapere i danni provocati dal gelo di questi giorni, se e quante piante moriranno, bisognerà aspettare. Per adesso possiamo dire che ci sono state diverse rotture di rami che non hanno retto al peso della neve e del ghiaccio”. E gli alberi da frutto? “Noi abbiamo una grande produzione di mele – ci spiega Amelia dell’Azienda agricola Casale Nibbi, di Amatrice, in provincia di Rieti – Le piante sono ancora totalmente ricoperte dalla neve e solo quando si scioglierà e con l’avvicinarsi della primavera, potremo fare la conta dei danneggiamenti. Intanto, contro il caro prezzi, invitiamo i consumatori a venirsi a cogliere le mele da soli. Se ci aiutano nella raccolta, avranno un prezzo di favore trascorrendo un giorno in mezzo alla natura”. E allora per risparmiare la parola d’ordine è organizzarsi e capire che bisogna andare direttamente dai produttori o diventare noi, “contadini fai da te” trasformando terrazzi e balconi in orti. Non ha dato forse l’esempio per prima, la first lady Michelle Obama ?

LA RESISTENZA MASSIMA DELLE PIANTE AL FREDDO (gradi centigradi)
AGRUMI da -3 a -5
ULIVO da -10 a -12
VITE da -16 a -18
CILIEGIO, ALBICOCCO, PESCO da - 18 a - 22
MELO, PERO da -22 a -25

Fonte: Elaborazioni Coldiretti