di Giulia Artissi
Nuovo tavolo tra governo e parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro. Il confronto prosegue alla ricerca di punti di convergenza. Una trattativa deve farsi, dicono i sindacati. E al termine dell’incontro a Palazzo Chigi, le prime valutazioni sono positive. Inizia il “negoziato effettivo” e parte “con il piede giusto”, ha detto Susanna Camusso, leader della Cgil, riferendosi all’apprendistato e alla decisione del governo esplicitata dal ministro del Lavoro Elsa Fornero di farlo diventare una forma tipica di ingresso nel mercato per i giovani. Fornero ha anche garantito: sulla riforma “nessun aut aut“.
“Il nostro Paese ha svalorizzato il lavoro e ha svalorizzato il sistema dell’istruzione. Occorre ridare centralità al lavoro, ridurre la precarietà, intervenire sulle tutele universali per far fare un passo avanti al Paese”, ha sottolineato Camusso alla presentazione dell’Annuario del lavoro con Bonanni e Angeletti. Bonanni, leader della Cisl, ha sostenuto: il sindacato deve trovare una soluzione perché non accada come con la riforma delle pensioni, che “non si è toccata palla”. “Cerchiamo cose che non suscitino divisioni”. E dopo il tavolo con il governo ha messo in evidenza la richiesta di parlare di articolo 18 alla fine “per non inquinare la discussione”. Angeletti, leader Uil, ha lanciato una proposta: “La cosa più ragionevole è scrivere in maniera chiara le cause che possono legittimare una risoluzione del rapporto di lavoro”.
Per Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, la riunione con il governo ora “è andata più nel concreto” e c’è “accordo sull’apprendistato”. Ma, ha puntualizzato, l’articolo 18 resta sul tavolo. Da Regina, presidente di Unindustria, gli imprenditori del Lazio, il no a “visioni localistiche” e un monito: “Viviamo una stagione di grandissima incertezza, con una responsabilità in più per il nostro Paese”. “Dobbiamo dimostrare di saper mettere in piedi un processo di crescita”. “Il quadro è complesso, la riforma del lavoro centrale”. Il viceministro al Lavoro, Martone, ha assicurato: “Il governo spera e sta lavorando per trovare un accordo con le parti sociali”. La “sfida difficile” è aumentare la produttività cercando di mantenere il consenso sociale”. Le risorse per gli ammortizzatori?“Ad oggi non ci sono, speriamo si trovino”.