Speciale Sanremo 2012


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All'Ariston tutti con Adriano

Ma la Rai chiede scusa e manda Marano. Papaleo fa un test. celentano_papaleo_296

di Sandro Calice

“Quando la Rai ha firmato il contratto con Celentano era contemplata la libertà di espressione, lo sapevamo, per questo resto meravigliato di tanta meraviglia”. Spetta al direttore di Rai 1, Mazza, il compito di aprire la conferenza stampa, cominciata con un’ora di ritardo, per commentare la prima, discussa serata di Sanremo 2012.

Una serata che ha fatto registrare un boom di ascolti (media del 49.60 per cento di share, picco alle alle 23.25 con il 59.68 per cento) ma molte polemiche per l’intervento di Celentano, soprattutto per l’attacco alla stampa cattolica, a causa del quale il Direttore generale della Rai, Lei, ha deciso di “inviare il vicedirettore generale per l'offerta, Antonio Marano, a coordinare con potere d'intervento il lavoro del Festival di Sanremo”. Cosa verrà a fare Marano non è ben chiaro, e mentre Mazza minimizza (“Marano ci dà una mano”), Morandi e Mazzi ribadiscono che il solco delle serate è già tracciato e che nei loro contratti è previsto un margine di autonomia decisionale. Mazza, comunque, non difende tutta la perfomance di Adriano: “Bisognerà valutare se ha travalicato i confini del codice etico, in particolare quando ha dato del deficiente a un collega (Aldo Grasso). Quando poi sento che qualcuno auspica la chiusura di un giornale, mi viene un brivido lungo la schiena”. Ad ogni modo, chiude Mazza, “i vertici aziendali, nella persona del direttore generale Lorenza Lei e del presidente Paolo Garimberti, hanno chiamato l'Avvenire, Famiglia Cristiana e il Corriere della Sera e hanno chiesto scusa come azienda”. Ma la Chiesa chiede direttamente le scuse del Molleggiato.

Quasi completamente soddisfatti Morandi e Mazzi, per i quali l’intervento di Celentano è stato un grande momento di televisione ed ha aiutato, non schiacciato, gli artisti in gara e la loro musica. A proposito della gara annullata, pare sia stato un problema tecnico, un calo di tensione. O forse no. Non è chiaro, si spera che stasera funzioni tutto. Non è ancora nemmeno chiaro se stasera ci saranno di nuovo Belen e Canalis o se la Mrazova ce la farà, e soprattutto se tornerà Adriano.

A Papaleo (meno male) tocca il ruolo del battitore libero: prima si lascia sfuggire che, venendo dal teatro, dove ogni sera si pensa di poter fare meglio, spera che la seconda serata sia meglio della prima, perché non è detto che a grandi ascolti corrisponda sempre alta qualità. Sguardi perplessi tra gli organizzatori. Poi, per alleggerire dice, recita la poesia “Piaceri” di Bertolt Brecht: “Il primo sguardo dalla finestra al mattino / il vecchio libro ritrovato / volti entusiasti / neve, il mutare delle stagioni / il giornale / il cane / la dialettica / fare la doccia, nuotare / musica antica / scarpe comode / capire / musica moderna / scrivere, piantare / viaggiare / cantare / essere gentili”. Infine fa un test e chiede ai giornalisti della sala stampa: “Ma voi vi siete divertiti ieri sera?”. Tra circa 200 colleghi presenti alzano la mano in tre o quattro.