di Roberta Balzotti
“Ho il respiro agitato ma tanta gioia. Il cuore esplode. Sono felice”. Giulia Anania, in gara con ‘La mail che non ti ho scritto’, arriva al Festival dopo anni di gavetta e un recente contratto di due anni con una casa discografica come autrice. “Sanremo, per me, non è un trampolino, né un traguardo: è soltanto la tappa importante di un percorso”.
Quanta polvere di locali e palchi hai mangiato?
Tanta, ma proprio tanta. Ho cominciato a far ascoltare le mie canzoni in concerti dove c’erano tre persone, poi trenta, poi trecento. L’anno scorso ho fatto un concerto all’Auditorium di Roma. E’ stato ospite Niccolò Fabi che ha cantato una mia canzone. Essere ora a Sanremo è una bella opportunità e una grande responsabilità.
Il brano del Festival come nasce?
Avevo scritto questo pezzo qualche mese fa per un’altra cantante. Poi mi sono detta: ‘Ma io questa canzone me la tengo per me, me la sento addosso”. Pochi giorni prima della scadenza del bando di Sanremo ho girato il video e mi sono iscritta.