di Roberta Balzotti
“Un giorno ho messo le mani sul pianoforte senza pensare agli accordi e casualmente è nata la mia prima canzone”, racconta Celeste Gaia, che da bambina ha studiato piano classico. Da quel giorno di canzoni ne ha composte altre, fino a questa con la quale è in gara al Festival?
E ‘Carlo’ quando l’hai scritta?
Ero al telefono con Tony Bungaro, gli parlavo della Francia, dei mie viaggi a Parigi. Lui mi ha detto: “Perché non scrivi un brano che s’intitola ‘Francia’?”. Allora ho cominciato a descrivere quella strada con l’acqua, il profumo del pane. Ci ho messo dentro l’ascensore e due occhi verdi. Così è nata ‘Carlo’”.
Come mai hai questo legame così forte con la Francia?
Sono andata tante volte a Parigi, appena posso ci torno. I suoi colori, i suoi odori… A Parigi non ti senti mai sola quando cammini per strada. Un mercatino o un bugigattolo che vende crepes mi fa stare bene.