UN GIORNO QUESTO DOLORE TI SARA’ UTILE
di Roberto Faenza. Italia, Usa 2011. Drammatico (01 Distribution)
Toby Regbo, Deborah Ann Woll, Stephen Lang, Lucy Liu, Aubrey Plaza, Ellen Burstyn, Marcia Gay Harden, Siobhan Fallon, Peter Gallagher.
Che fatica essere normali! Sempre ammesso che, nonostante te lo chieda tutto il mondo, alla fine ne valga veramente la pena.
James ha 17 anni, vive a NewYork, e viene considerato un disadattato. Ama stare da solo, leggere tanto, il sesso – anche se capisse da che parte stare – non sembra interessargli, rifiuta di iscriversi a una prestigiosa università perché reputa più utile la cultura che può costruirsi da solo, sogna di fare l’artigiano piuttosto che l’agente di Borsa e alla città preferisce la campagna, dove vive la nonna che lui adora. Secondo la famiglia ha bisogno di aiuto, anzi di una “life coach”, che gli insegni a vivere, a condurre un’esistenza “normale”. La famiglia, però, è composta da una madre che dirige una fallimentare galleria di arte contemporanea, al terzo matrimonio, durato per altro solo un weekend; da un padre che ricorre alla chirurgia estetica per stare al passo con fidanzate che potrebbero essere sue figlie; e da una sorella di 24 anni fidanzata con un professore polacco che potrebbe essere suo padre. Una famiglia normale, insomma.
Faenza (“Sostiene Pereira”, “Prendimi l’anima”, “Silvio forever”) torna a girare a New York con un cast tutto americano dopo aver diretto nel 1983 Harvey Keitel in “Copkiller”. Lo fa con questo film tratto dall’omonimo romanzo di Peter Cameron. “Ho sempre desiderato trasporre ‘Il giovane Holden’ - dice - ma Salinger non ha mai voluto cedere i diritti, né a me né a nessun altro. Così quando ho letto il romanzo di Cameron, che per fortuna è uscito prima qui in Italia, ho trovato un Holden dei giorni nostri, e me lo sono subito accaparrato”. Sempre a proposito del personaggio, spiega: “Lo considero un antesignano degli Indignati, un giovane uomo indignato dai compromessi e dalle menzogne, che rifiuta di essere cloroformizzato. Il mondo del passato sta andando a rotoli, come stiamo vedendo in questi giorni; lui non sa cosa vuole, ma sa che non vuole prendere la strada percorsa da chi è più grande di lui”. Faenza maneggia con discrezione il romanzo di Cameron e ne fa un film gradevole, lineare, sostenuto soprattutto dalle interpretazioni degli attori, dove è possibile scappi qualche lacrimuccia e qualche approssimativa identificazione.
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