Referendum in Siria


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La ‘Nuova era’ di Assad

Il commento del presidente siriano gente_assad_296

Le schede per il referendum sulla nuova costituzione sono già pronte e la stampa di Damasco definisce complici dei terroristi coloro che si opporranno alla riforma. Alla tv pubblica, analisti filo-governativi hanno precisato che l'attuale mandato di Assad, in scadenza nel 2014, essendo cominciato anteriormente all'entrata in vigore del provvedimento non conterà ai fini della limitazione. Fra due anni l'uomo forte di Damasco potrà dunque essere rieletto, ed eventualmente ricandidarsi alle presidenziali successive. Assad, che ha 46 anni, potrebbe dunque restare in sella, quanto meno sulla carta, addirittura fino al 2028, quando ne compirà 62.

La nuova Costituzione “condurrà il Paese in una nuova era”. Questo il commento del presidente siriano Bashar al Assad, citato dall'agenzia di stampa ufficiale ‘Sana’ nell’anticipare alcuni contenuti del documento, suddiviso in sei parti per complessivi 157 articoli. In base alla futura carta fondamentale, la libertà sarà riconosciuta come un “diritto sacro”, che lo Stato sarà tenuto a garantire insieme alla dignità e alla sicurezza dei singoli individui. “Il potere sarà esercitato democraticamente attraverso il voto”. È infatti abolito l'attuale articolo 8, in cui si definiva finora “guida dello Stato e della società” il partito unico ‘Baath’, facente capo al regime di Assad. Insomma, la nuova Costituzione dovrebbe accogliere il principio del multipartitismo, anche se è contestualmente imposto il divieto di dare vita a formazioni di matrice religiosa. Quest'ultima limitazione appare paradossalmente in contrasto con la norma in base alla quale la fonte giuridica principale sarà la ‘sharia’, la legge coranica. Altra novità, la durata massima del mandato presidenziale, fissata in un settennato e rinnovabile per un'unica volta consecutiva.

Il testo è il frutto del lavoro di un’apposita commissione di esperti, nominata in ottobre da Assad che l’ha esaminato per poi rinviarlo all'Assemblea del Popolo, il Parlamento di Damasco, per la formale approvazione. (McdM)