La settimana della moda a Milano


Stampa

Donne controcorrente

Una sferzata di trasgressione allegra e ironica moschino_milano2012_296

di Rita Piccolini

Sarà necessario essere veramente anticonformiste per girare per le strade delle nostre città fasciate in coloratissime tute simili a quelle dei motociclisti, o con grandi cappelli da cow boy neri come Sharon Stone in De Quick and the Dead, il bel film western del 1995. Da Milano arrivano anche queste proposte ed è una sferzata di trasgressione allegra e ironica.

Sono le proposte di Moschino dove il colore trionfa. Compaiono anche le mantelle, ma sono fucsia. Soltanto per la sera la ragazza Moschino diventa iperfemminile con begli abiti anni 20, e di nuovo è il nero a far bella mostra di sé. Ma comunque sono i colori vitaminici a dominare. Cappottini gialli, arancio, fucsia. Belli gli azzurri.

Donne sicure, moderne, fascinose quelle di Just Cavalli, la linea giovane dello stilista fiorentino. Incedono su tacchi alti (a proposito le scarpe basse proprio non decollano nelle sfilate, tranne che in qualche collezione per l’estate. L’andatura ondeggiante delle modelle è sicuramente di grande impatto e poi consoliamoci: secondo gli ortopedici le nostre caviglie sono sì a rischio, ma i tacchi alti favoriscono la pancia piatta, è una questione di muscolatura tirata. Non è poco). Sono fasciate in jeans aderenti e operati, con giacche di pelle nera. Hanno un’aria aggressiva, i lunghi capelli sciolti sulle spalle non conferiscono loro un aspetto romantico, piuttosto l’aria di chi se ne infischia del bon ton. Poi immancabile l’animalier che per Cavalli è un “must”.Tessuti zebrati o leopardati per donne feline e predatrici. Molto bianco e nero, leggings argentati con fasce nere sotto lunghe maglie sovrapposte. Oro per la sera.

Molto bon ton invece per le ragazze di Les Copains. Abitini e cappottini da signorine “bene”, eleganti e chic, con qualche nota sbarazzina e maliziosa: le parigine, piccoli cappelli neri a calottina, qualche trasparenza nelle maglie scure sotto i cardigan. Deliziose gonne a pieghe indossate con lunghe tuniche, o maxi pull pesanti con cinta in vita (per le più magre). Gonne per lo più al ginocchio con qualche eccezione “inguinale”. I colori: il nero, il grigio scuro, il viola, l’azzurro. Da soli o mischiati tra loro a disegnare righe e quadri. Bello il cappotto in maglia a righe fitte nere e grigio scuro. Per evidenziare che la collezione si ispira a ragazze “bene” i capelli lunghi delle modelle sono ordinatissimi, come quelli delle bambine prima di andare a scuola. Compare persino qualche caschetto alla Giovanna d’Arco: carrè perfetto al mento e assolutamente simmetrico.

Eleganza e raffinatezza da Etro. Tailleur pantalone grigi o neri con rigorosi cappotti cammello con collo nero a contrasto. Piccole cappe di pelliccia grigia per rendere più calde e avvolgenti le giacche corte e avvitate. Vince la vita di vespa alla “bella Otero” in questa collezione. Gli abiti da giorno, al ginocchio, sono molto aderenti, a valorizzare la silhouette. Gli abiti lunghi da sera sono senza orpelli e belli nella loro essenzialità.

Poi ancora rococò urbano da Scervino, con redingote e bustier che si alternano a completi di ispirazione ippica: tema della collezione il Settecento. Anche qui i colori dominanti sono il nero, il blu, il verde per donne amazzoni di giorno e ammaliatrici di notte in pizzo, paillettes e nude look. Rigore di giorno e opulenza per la sera da Scognamiglio dove dominano atmosfere dark. Visi celati da velette vintage per Sergio Zambon “per una donna extrafemminile con un’attitudine maschile, pratica e decisa” spiega lo stesso stilista. Donne in tuta da sci in versione couture per Jo no fui con tessuti sfavillanti e laminati che sembrano portare Cortina nelle grandi città. Si ispira al guardaroba maschile Rocco Barocco per adattarlo a una “donna di potere”: giacchine asciutte doppio petto in raso matelassé con dettagli gioiello. Compaiono persino le cravatte.

Poi l’oro di Krizia. Mariuccia Mandelli disegna una collezione rigorosa, lineare, che si potrebbe definire severa se non fosse che a dominare è l’oro. Pantaloni in tessuto dorato sotto giacche nere. Maglie in lana mohair con disegnate spiritose tigri e abiti da sera interamente dorati. La sfilata apre con un accenno di “I will alwais love you” di Whitney Houston, per rendere omaggio alla grande cantante recentemente scomparsa che amava vestire Krizia.



UN PO’ BARBARELLA, UN PO’ JANE
Quanto argento in alcune collezioni! Da Blumarine sembra di vedere la giovanissima Jane Fonda nella indimenticabile interpretazione di Barbarella. Così come anche Versace continua a essere fedele sempre alla stessa immagine di donna: supersexy, con abiti corti, attillati, colorati. Gambe in evidenza,valorizzate da stivali che sembrano calze, o calze che sembrano stivali? Ma c’è anche Jane, super maculata, persino le calze imitano la pelle del leopardo. E anche gli abiti da sera di Blumarine sono animalier. Di grande effetto poi le super pellicce coloratissime accoppiate a borse enormi di pelliccia dello stesso colore: sfilano i fucsia, i rosa, gli azzurri, i viola, il tutto bianco. Sarà che quest’anno inaspettatamente è nevicato molto anche in città, in quelle del Sud come a Roma, ma la donna della prossima stagione invernale sembra pronta più per una passeggiata in un’esclusiva località di montagna che per andare in ufficio. Guidare con una specie di “moon boot” ai piedi non sarà facilissimo, ma almeno si eviteranno scivoloni sul ghiaccio, anche sui marciapiedi cittadini.