Le donne da Oscar

Le signore in lizza agli Academy Awards saranno protagoniste di alcune delle sfide più aperte, soprattutto nelle categorie delle attrici. Da Meryl Streep (non favorita) a Viola Davis con un grande ritorno, quello di Glenn Close

Per il secondo anno di seguito assenti dalla corsa all'Oscar per la regia (l'ultima in gara nel 2010 è stata Kathryn Bigelow, che con The Hurt Locker aveva battuto l'ex marito James Cameron con Avatar), questa notte le signore in lizza agli Academy Awards, saranno protagoniste di alcune delle sfide più aperte, soprattutto nelle categorie delle attrici. Da Meryl Streep a Viola Davis, da Octavia Spencer a Janet McTeer, passando anche per Agnieszka Holland in gara fra i film stranieri con in darkness, e le tante donne del team di Scorsese. Sono in molti a chiedersi, se ce la farà Meryl Streep, 17 nomination e due vittorie, nel 1980 per Kramer contro Kramer e nel 1983 per La scelta di Sophie, a conquistare 29 anni dopo il terzo Oscar, traguardo a cui fra le donne finora è arrivata solo Katharine Hepburn (detentrice del record, con quattro statuette).

Secondo gli esperti, però, Meryl, che pure ha incantato i critici nei panni di Margaret Thatcher in The iron lady non è la favorita. Ha più chance Viola Davis, già pluripremiata a Broadway, in lizza agli Oscar nei panni dell'intensa e coraggiosa cameriera nera, stanca di soprusi in The help. Una vittoria che verrebbe vista positivamente anche dalla Streep ("E' il tuo anno" le ha detto a una premiazione), diventata sua amica sul set de Il dubbio, che aveva portato candidature alla statuetta per entrambe. Alcuni (pochi in verità), credono invece nella possibile impresa del terzo incomodo Glenn Close, stessa generazione della Streep e di fatto sua rivale soprattutto negli anni '80, quando ha avuto le sue 5 precedenti nomination senza mai vincere un Oscar. Ora Glenn torna in gara a 23 anni dall'ultima candidatura, prestando il volto a una donna che si finge uomo in Albert Nobbs, film che cercava di realizzare da 30 anni, dopo aver recitato il personaggio in teatro. Più indietro nei pronostici sono le altre due nominate, Michelle Williams, nella shortlist con l'interpretazione della Monroe in My week with Marilyn, e la rivelazione Rooney Mara, con un personaggio estremo come l'hacker Lisbeth Salander nel remake Usa di Uomini che odiano le donne, dalla trilogia Millennium. Fra le non protagoniste, stando agli altri premi di stagione e alle previsioni, parte strafavorita Octavia Spencer, per il ruolo della cameriera 'testa calda' di The help. Tuttavia un possibile effetto 'Oscar a pioggia' per il muto The artist potrebbe premiare anche Berenice Bejo, fresca vincitrice di un Cesar, ed ha molti sostenitori Melissa McCarthy, irriverente motore della comicità in Le amiche della sposa. Completano la cinquina, Jessica Chastain, fra le rivelazioni dell'ultima stagione, con The Tree of life, candidata all'Oscar per The help e la britannica Janet McTeer, che ha conquistato i critici, anche lei en travesti, con Albert Nobbs.

Fra le altre donne protagoniste della serata ci sarà idealmente un'icona della danza contemporanea come Pina Bausch, scomparsa nel 2009, e celebrata da Pina di Wim Wenders, in lizza fra i documentari. Fra i film stranieri, a 20 anni dalla candidatura per Europa Europa, torna la regista polacca Agnieszka Holland, con In darkness, sulla storia vera di Leopold Socha, che durante la II Guerra Mondiale riuscì a salvare un gruppo di ebrei dal ghetto di Lvov. Per lei però la competizione è ardua, visti i favori della vigilia tutti per Una separazione dell'iraniano Ashgar Farhadi. Tante le 'quote rosa' in gara per l'ultimo film visionario di Scorsese, Hugo. Ci sono infatti sue pluripremiate collaboratrici, come la montatrice Thelma Schoonmaker, sette candidature e tre Oscar vinti, la costumista Sandy Powell, 10 candidature e tre statuette, e la due volte vincitrice (su otto nomination) Francesca Lo Schiavo, nominata, sempre per Hugo, con il marito Dante Ferretti per la scenografia. Infine torna un'altra habitué come la produttrice Kathleen Kennedy (sette candidature e nessun Oscar), in gara con l'amico Steven Spielberg per War Horse.