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Il Napoli stende l'Inter, bene Lazio e Udinese

La Roma crolla a Bergamo, 4-1 per l'Atalanta. Il Siena liquida il Palermo, il Lecce continua a risalire espugando Cagliari a

di Mauro Caputi

Il big match Milan-Juventus, con il suo pareggio che lascia in equilibrio la corsa scudetto e i suoi veleni per gol validi non concessi e colpi proibiti con corollario di veementi litigi negli spogliatoi, ha inevitabilmente catalizzato l’attenzione della 25.ma giornata del campionato.

Il piatto forte di questo turno stava però nella corposa coda domenicale, con ben tre posticipi tutti pesanti in chiave-classifica.

Festa-bis al San Paolo cinque giorni dopo il trionfo con il Chelsea. A cadere è stavolta l'Inter (1-0), grande malata del nostro campionato che non ferma in Campania la sua emorragia di risultati: quattro sconfitte consecutive, cinque se si considera anche il ko di Marsiglia in Champions. Tante, troppe. Dopo Gasperini, anche l'avventura di Ranieri sembra ormai prossima al capolinea. 'Man of the match' è di nuovo Lavezzi (4° gol nelle ultime 3 gare), che si regala un'altra perla dopo la doppietta ai Blues: fantastica percussione centrale di uno straripante Dzemaili (senza dubbio il migliore in campo), palla al 'Pocho' che di prima lascia partire un chirurgico destro a giro (59'). Vittoria di misura ma meritatissima quella della squadra di Mazzarri, che può annoverare nel suo taccuino almeno altre quattro palle-gol: con Cavani e Maggio (entrambe di testa) e due volte con Dzemaili, cui un prodigioso Julio Cesar nega la (meritata) gioia della segnatura. Nerazzurri dimessi ed evanescenti: una chance nel 1° tempo con una punizione di Sneijder che termina poco distante dall'incrocio dei palli, una rete divorata da Pazzini all'88' che non inquadra la porta da pochi metri. Il Napoli scavalca così la Roma e si lancia all'inseguimento (comunque non facile) del terzo posto.

Vittoria scacciacrisi per Lazio, che dà una spallata al tormentone Reja (seduto regolarmente in panchina dopo una settimana di... ordinaria follia) e uno spintone alla Fiorentina, battuta 1-0 all'Olimpico dall'uomo che non tradisce mai: Miroslav Klose. Il 13° timbro stagionale del tedesco (su splendido assist di Hernanes) affonda al 35' l'ex Delio Rossi, la cui classifica mette sempre più i brividi: appena +4 dal Lecce terz'ultimo. Per i viola, privi di Amauri e pericolosi solo nella ripresa con l'innesto di Cerci (rete annullata per fuorigioco), c'è poco scherzare. Il futuro, senza una scossa significativa, è pieno di nubi minacciose. Massimo risultato con il minimo sforzo per i biancocelesti, al termine di una gara comunque bruttina e povera di emozioni. Solo la traversa, nel primo tempo, nega a Garrido il raddoppio.

Lazio sempre terza, anche se a braccetto dell'irriducibile Udinese, che dopo lo 0-3 di Salonicco ritrova il sorriso anche in una trasferta di campionato andando ad espugnare per 3-1 il Dall'Ara, campo infido specie di questi tempi. Fa un passo indietro il bel Bologna dell'ultimo periodo, colpito e affondato da un rigore di Di Natale (38'), al rientro dopo l'infortunio ma sempre incontrastato re dei bomber (18 reti), da una splendida azione personale di Basta con tanto di morbido pallonetto (56') e da un destro al volo di Floro Flores (84'). Durano appena tre minuti le tenui speranze felsinee di rimonta, seguite all'illusorio 1-2 firmato Kone (81'). Il tris dei friulani è infatti immediato e sulla sfida cala il sipario. Guidolin si gode così una terza posizione che mantiene intatti i sogni-Champions.

Il pomeriggio non è comunque avaro di spunti e sorprese. A cominciare da Bergamo, dove la Roma crolla sotto i colpi dell’Atalanta. Ma a contribuire al 4-1 in favore degli orobici è l’assenza di De Rossi (mandato in tribuna ufficialmente per motivi disciplinari) che lascia i giallorossi senza il consueto schermo davanti alla difesa. E l’Atalanta ne approfitta da subito martellando i centrali avversari. Al 2’ Marilungo irride Juan e Stekelenburg si salva con l’aiuto del palo. Al 10’ lo stesso Marilungo concretizza un contropiede eludendo il fuorigioco a centrocampo. Al 19’ duetto Marilungo-Denis al limite dell’area e il ‘Tanque’ sigla il raddoppio. La Roma prova a scuotersi e la girata vincente di Borini nell’area piccola (36’) testimonia la crescita di una squadra che si fa sempre più pericolosa. Ma il giocattolo si rompe a inizio ripresa: al 47’ Marilungo riceve sulla fascia e serve Denis che non sbaglia a due metri dalla porta. C’è tempo per il rosso diretto a Osvaldo (54’ fallo di reazione su Cigarini) e la tripletta personale di Denis (66’ al termine di un comodo contropiede) e il rosso diretto pure al neo entrato Cassetti per proteste insistite. La squadra di Luis Enrique si avvicina al derby incassando una non indifferente botta psicologica, l’Atalanta sale a 31 punti.

A Siena il Palermo si arrende 4-1 ai toscani con la partita che si sbilancia già al 2’: rosso diretto a Balzaretti per fallo su Destro lanciato in porta (in realtà l’occasione non sembra così evidente). Nonostante tutto è la squadra di Mutti a mettere la freccia al 12’ col colpo di testa di Budan su corner di Miccoli. Il vantaggio dura 11’: l’arbitro Gava vede un’entrata scorretta di Aguirregaray su Brienza (anche questa non chiara) e decreta il rigore che Terzi segna. Al 33’ il sorpasso del Siena con la stoccata di Bogdani servito da Destro. Nel secondo tempo i toscani gestiscono e trovano ancora il gol con Rossettini al 46’ (piatto facile sottoporta) e Brienza al 58’ (direttamente su punizione). La squadra di Sannino scaccia così la crisi delle ultime partite e si porta a 26 punti.

Il Lecce continua la serie positiva sorprendendo il Cagliari al ‘Sant’Elia’. Il 2-1 dei salentini in Sardegna matura sul finire del primo tempo, dopo che i rossoblù avevano tenuto palla senza fare granché, mentre la squadra di Cosmi assommava occasioni (clamorosa quella divorata da Di Michele). Al 44’ Muriel parte in contropiede sulla sinistra e supera Agazzi con un bel colpo a giro. La ripresa parte bene per i sardi con Larrivey che al 50’ trasforma il rigore assegnato per fallo di mano di Miglionico. Ma al 62’ con una girata in area di Bertolacci i salentini si riportano avanti. Già prima il Lecce si era reso pericoloso in contropiede con Cuadrado. Il Cagliari alza bandiera bianca all’84’, quando Canini si merita il secondo giallo e lascia i suoi con l’uomo in meno.

E mentre il Lecce continua a inseguire con determinazione la salvezza, cedono il passo Cesena e Novara. I romagnoli si arrendono 1-0 sul campo del Chievo dopo essere riusciti a imbrigliare i veronesi nel primo tempo. La svolta arriva al 56’ col secondo giallo comminato a Lauro. Di Carlo toglie Cruzado e mette Moscardelli. L’attaccante nato in Belgio risolve il match al 78’ con un’intervento in scivolata reso possibile da una chiusura approssimativa di Pudil. Romagnoli sempre ultimi, sempre a un punto dal Novara che naufraga a Catania. Gli etnei s’impongono 3-1 ed è Bergessio a rompere l’equilibrio al 30’ irrompendo su un cross di Barrientos. A fine frazione gli ospiti sfiorano il pari con Rigoni, poi la gara viene indirizzata da Marchese (48’) con uno splendido tiro al volo da fuori area. Al 55’ Gomez supera Dellafiore in progressione e mette la palla alle spalle di Ujkani per la terza volta. Il gol di Rubino (84’) serve solo per le statistiche.