di Rita Piccolini
L’ultima parola a Giorgio Armani che presenta la sua collezione più importante il penultimo giorno della settimana della moda a Milano. L’ultimo giorno, il 28 febbraio, è destinato alle proposte degli astri emergenti. Già nella sfilata Emporio Armani è stata proposta una giovane donna chic, attenta ai dettagli, molto “parigina” e con i piedi per terra. Tacchi bassi ha tuonato re Giorgio, “non è necessario essere sempre sexy”.
Che sollievo che anche la moda aiuti a sfuggire alla legge secondo cui tutte le donne, nel momento in cui scelgono come vestirsi, debbano fare riferimenti e allusioni fin troppo pesanti al proprio immaginario erotico o a quello dell’altro sesso. Gli uomini si vestono “bene” per piacere, per stare bene con se stessi, non necessariamente per adescare! Ecco allora che inaspettatamente, e al contrario di quello che abbiamo visto in molte sfilate precedenti che hanno puntato a tacchi molto alti, anche se tozzi e più saldi (Prada docet), la donna Armani sfila con l’andatura disinvolta e giovane che donano le scarpe basse. Ma non si tratta solo di più o meno centimetri di tacco. È l’intera immagine femminile a venire rivisitata. Tutto sembra suggerire alle donne di scendere dal piedistallo effimero della femmina –valchiria -pantera, per salire su quella del fascino e del mistero che solo l’eleganza vera può conferire. La sfilata apre con severi tailleur pantalone grigi, giacche lunghe e scivolate sui fianchi, pantaloni con pences elegantissimi e morbidi, lunghi a sfiorare la caviglia per mettere in evidenza delle magnifiche scarpe di foggia maschile, alcune anche di vernice, altre persino bicolore, da vere “dandy”. Ma quella che sfila non è una donna austera, al contrario è una signora raffinatissima, sicura di sé e del proprio fascino che profonde a piene mani. Il segreto è nei dettagli:pochette, guanti, grandi cappelli neri a tesa larga calzati in modo obliquo, alle “23”. Poi anche bermuda con giacchine più corte tipo “Chanel”, gonne al ginocchio, calze nere opache, abiti leggeri molto femminili che scivolane sulle forme mai, assolutamente mai, strizzate. Alcuni vestiti corti hanno la vita stile impero, altri hanno la gonna a corolla a strati sovrapposti. Per la sera gli abiti lunghi lineari e semplici, sono arricchiti da cappelli sempre neri dalle tese ancora più larghe e fascinose. I colori? Il nero e il grigio ovviamente, ma anche i rossi allegri e raffinati, in tutte le tonalità, dall’arancio al corallo. Poi anche magnifici cappottini in maglia e altrettanto bellissime giacche, con grandi spille bicolore .E pellicce voluminosissime, anch’esse rosse e corallo. L’effetto d’insieme è di grande luminosità e fa pensare agli effetti dorati del tramonto.
Sicuramente Giorgio Armani risponde con le sue creazioni alle polemiche sempre accese sull’uso che si vuole fare del corpo delle donne. Il segreto è che ogni donna scelga sempre in prima persona l’uso che vuole fare di se stessa, senza subire i condizionamenti del proprio compagno, dei colleghi, del mondo del lavoro, dell’intera società. E se ha tanto da dire ed è una “che vale” non c’è bisogno di ammiccare con malizia, sembra suggerire lo stilista
Quindi, riepilogando, per essere belle e comunicare fascino non è necessario valorizzare oltremisura il lato B, non serve mettere il seno in bella vista, non bisogna ondeggiare pericolosamente su tacchi tipo trampoli, e di spacchi inguinali non se ne parla proprio. Fin qui il messaggio, poi ognuna ne faccia l’uso che crede. D’altro canto le proposte che escono dalla settimana della moda di Milano sono le più varie. Da Roberto Cavalli si respira aria anni Settanta. Le lunghissime gonne scenografiche fanno un po’ figlie dei fiori, anche se per lo stilista fiorentino è l’animalier a fare come sempre la parte del leone. Poi ci sono il pantaloni a zampa di elefante e domina un’atmosfera dark. Luminosi e colorati invece gli abiti corti: minigonne rimborsate, bluse senza maniche e poi ricami, paillettes e pelli preziose a profusione. Per Cavalli il grande ritorno in passerella di Naomi Campbell che interpreta magnificamente lo spirito della collezione. Applausi in quantità.
C’è la donna “Avatar” di Missoni, lunga e sinuosa, con pellicce e maglie dai colori tenui, anche se non mancano sferzate di rosso sulle maglie dai tradizionali disegni a zig-zag. C’è la ragazza cattivissima di Frankie Morello, con borchie frange, pelle, in nero –arancio- fucsia esplosivi, con evidenti contaminazioni con la “moda di strada”. C’è al contrario la donna raffinatissima di Aquilano Rimondi in tessuti damascati, e le belle proposte di Laura Biagiotti che pensa a una donna tutta in arancio, oltre che al bianco tipico della sua ispirazione. E poi la ragazza bordeaux e fucsia di Versus che propone anche begli abitini in azzurro o grigio con decorazioni nere completati da collant o parigine della stessa identica fantasia dell’abito. Infine il ritorno del jeans anche per la stagione invernale. Lo troviamo per Dsquared2 indossato con giacchine piccole e rosa, pellicce colorate e camicie bianche a ricordarci che dopo,l’inverno arriva sempre la primavera.