I nuovi poveri


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'Sono qui di passaggio'

Storia di Lionello ex chirurgo che vive con 200 euro al mese anziani_296

Lionello Ferrari, uomo distinto e colto, loden verde, cravatta, un’eleganza innata, lo incontro all’Emporio Caritas dove tutti lo conoscono bene e lo chiamano con riverenza ‘professore’. Mi colpisce subito perché stona in quell’ambiente.

"Sono qui di passaggio - si affretta a spiegare - solo per salutare Don Paolo e augurargli Buon Natale”. Lo fanno accomodare su una sedia. E’ cardiopatico grave.

"Pensi che buffo - mi sussurra sorridendo - sono cardiochirurgo con 8 specializzazioni chirurgiche prese in America. Ho operato gratuitamente migliaia di bambini in tutto il mondo, lanciandomi anche con il paracadute per raggiungere le missioni più sperdute, e adesso sono io il malato ”. Poco per volta si apre: "Avrei voluto fare l’ingegnere aeronautico, per questo ho preso il brevetto di pilota e di paracadutista. Poi un colonnello medico, amico di mio padre, mi portò in sala operatoria e mi fece assistere ad alcuni interventi. Tornai più volte a osservare questo chirurgo e mi convinsi che attraverso quel lavoro avrei potuto aiutare gli altri. Mi iscrissi a medicina e presi la laurea a Palermo, mio padre era un magistrato e all’epoca era stato mandato in Sicilia. Mi sono fatto le ossa lavorando anche 72 ore di fila nei grandi centri americani, uno stress continuo. Poi l’Africa, il Giappone, l’Oceania, nelle missioni ad aiutare i bambini. Adesso non mi viene riconosciuta la totalizzazione dei contributi maturati per tanti anni di lavoro all’estero. E’ un furto, anche da parte dell’Italia. L’ENPAM non viene riconosciuto come ente per i medici. Avrebbe dovuto imporsi. Io ancora oggi verso i contributi e non percepisco niente”.

Il Professore ultrasettantenne usufruisce di un vitalizio dallo Stato per i meriti che gli sono stati riconosciuti. E’ la legge Bacchelli che riconosce un assegno ai meritevoli che versano in condizioni di grande indigenza. Poca cosa, Lionello prende circa 200 euro al mese.

Mentre prendo appunti osservo alle casse del supermercato una coppia con bambini: Anna e Bruno, 39 e 44 anni sono italiani e hanno 5 figli, la più piccola di 2 anni la più grande 16. Bruno aggiusta i treni e prende 1.200 euro al mese, Anna oggi fa la casalinga e accudisce i bambini. "Siamo in affitto a 600 euro al mese a Ponte di Nona, 40 metri quadri e siamo aiutati dai genitori pensionati – ci spiega Anna – che si fanno carico delle spese per i bambini. Con lo stipendio di mio marito riusciamo a mala pena a pagare affitto, bollette, e fare un po’ di spesa, ma non arriviamo mai alla terza settimana del mese. I bambini costano e le spese impreviste sono sempre in agguato. Dal 2000 siamo in attesa di una casa popolare, ma pur avendo un indicatore economico a zero euro, non riusciamo ad ottenerla perché non abbiamo lo sfratto”.Adesso hanno ottenuto la card della Caritas e per 6 mesi potranno fare la spesa gratuitamente all’Emporio, poi si vedrà.

Mentre li saluto volgo lo sguardo e vedo Lionello che ha approfittato della mia assenza per fare la spesa gratuita all’Emporio Caritas: prende pasta e pelati. Abbasso lo sguardo e fingo di non vedere. Quando esce si volge agli operatori e con un sorriso chiede: "Ci siete domani che vorrei omaggiarvi di una stella di Natale?”. Grazie professore!

C. T.