Ex Federazione jugoslava


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I Balcani in cammino verso la Ue

Da ieri la Serbia è paese candidato balcani_296

I Paesi dei Balcani occidentali, gran parte dei quali costituivano la ex Federazione jugoslava, sono tutti impegnati, in diversa misura, sulla strada verso l'integrazione nell'Unione europea. La sola Slovenia, fra le sei repubbliche ex jugoslave, è entrata finora nella Ue, mentre la Serbia è stata l'ultima oggi a fare un passo avanti ottenendo lo status di paese candidato. Questa la situazione.

- SLOVENIA: E' l'unica delle repubbliche che costituivano la vecchia Federazione jugoslava ad aver aderito alla Ue, nel 2004. Il piccolo paese al confine con l'Italia è entrato a far parte anche della zona euro.

- CROAZIA: Dopo aver chiuso con successo il negoziato con Bruxelles alla fine del giugno scorso, Zagabria ha firmato in dicembre il Trattato di adesione, ed entrerà a pieno titolo nell'Unione il primo luglio 2013 divenendone il 28esimo stato membro.

- SERBIA: Ieri il vertice europeo ha formalmente concesso a Belgrado lo status di paese candidato all'adesione, riconoscendo i progressi compiuti dalla Serbia nel processo di riforme democratiche, nel dialogo con Pristina e nel miglioramento della situazione in Kosovo, e nella collaborazione con il Tribunale penale internazionale dell'Aja (Tpi) catturando gli ultimi due criminali di guerra ancora latitanti, Ratko Mladic e Goran Hadzic. Prossima tappa per Belgrado sarà ora fissare una data per l'avvio del negoziato di adesione alla Ue, che potrebbe realizzarsi verso la fine di questo decennio.

- MONTENEGRO: Il piccolo paese affacciato sull'Adriatico ha ottenuto lo status di paese candidato nel dicembre 2010, e comincerà il negoziato di adesione a giugno, a condizione che Podgorica faccia progressi concreti nella lotta a corruzione e criminalità.

- MACEDONIA: Skopje ha lo status di paese candidato già dal 2005, ma l'avvio del negoziato è bloccato dall'opposizione della Grecia, che ha col paese ex jugoslavo una lunga disputa sul nome. Atene ritiene che il termine 'Macedonia' appartenga esclusivamente al patrimonio storico e culturale ellenico. La Macedonia è rappresentata all'Onu col nome provvisorio di Fyrom (Former yugoslavian republic of Macedonia).

- BOSNIA-ERZEGOVINA: Il paese, segnato da forti divisioni e rivalità fra le tre componenti etniche (musulmana, serba e croata), conseguenza della guerra degli anni novanta, è ancora lontano dalla prospettiva di integrazione europea. Non ha presentato la domanda di adesione, e dovrà attendere ancora per ottenere lo status di paese candidato. Solo poche settimane fa si è costituito il nuovo governo centrale, dopo oltre 15 mesi dalle elezioni dell'ottobre 2010.

- KOSOVO: Proclamatosi indipendente dalla Serbia il 17 febbraio 2008, il paese a stragrande maggioranza di popolazione albanese, ma con una agguerrita minoranza serba, è ancora lontano dalla prospettiva di integrazione europea, che la dirigenza di Pristina indica peraltro come il principale obiettivo del paese. Riconosciuto da 88 paesi (sul totale di 193 rappresentati all'Onu), il Kosovo è impegnato da un anno in un dialogo con la Serbia che ha portato a una serie di accordi relativi alla vita quotidiana della popolazione. L'ultima intesa, sulla cooperazione regionale e la partecipazione di Pristina ai forum regionali, ha spianato la strada alla candidatura europea della Serbia, inducendo al tempo stesso Bruxelles ad avviare uno studio di fattibilità in vista di un Accordo di associazione e stabilizzazione (Asa) con Pristina. Buone prospettive vi sono anche sulla liberalizzazione dei visti.

- ALBANIA: Nonostante sia membro della Nato dal 2009, il Paese delle aquile resta ancora distante dalla prospettiva di integrazione nella Ue per le preoccupazioni sulla tenuta democratica e sul persistere di un alto tasso di corruzione e criminalità organizzata.