di Juana San EmeterioHENRY
di Alessandro Piva, Italia 2012, noir, (Iris Film)
Carolina Crescentini, Claudio Gioè, Aurelien Gaya, Pietro De Silva, Eriq Ebouaney, Paolo Sassanelli, Michele Riondino, Alfonso Santagata, Dino Abbrescia, Max Mazzotta.
Quel “pasticciaccio” dell’Acqua Bullicante, quartiere di periferia. Una Roma oscura e violenta percorsa dalle bande che si contendono il mercato della droga. E naturalmente un investigatore anzi due.
Come ogni giallo che si rispetti tutto inizia con un duplice omicidio. Uno spacciatore di nome Spillo (Max Mazzotta) e sua madre vengono uccisi in casa con una botta in testa. Le indagini sono affidate a due ispettori, uno è Silvestri ( Claudio Gioè), sposato in attesa della nascita del figlio, l’altro è Bellucci ( Paolo Sassanelli), un uomo solo dalle vita anomala. Naturalmente durante l’inchiesta vengono coinvolti i tanti personaggi che ruotavano intorno allo spacciatore: un'insegnante di aerobica (Carolina Crescentini) che frequenta persone sbagliate, il fidanzato tossico e infantile (Michele Riondino), un ex fotografo troppo cinico e troppo fatto, una banda di malavitosi meridionali e una gang di africani impegnati a conquistare il mercato con un’eroina di qualità superiore, chiamata nel gergo ''Henry''.
Dopo il sottobosco criminale barese esplorato in “LaCapaGira” e “Mio cognato”, Alessandro Piva, regista campano, sceglie di ambientare il suo terzo film a Roma, partendo dalla periferia, con il suo sottobosco criminale di cui purtroppo sono piene le cronache. In “Henry”, liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Giovanni Mastrangelo, si racconta il traffico di droga, ma soprattutto di un insieme di personaggi, tutti ben interpretati dal cast scelto. “Volevo uscire dallo stereotipo della Roma periferica per raccontare l'intreccio di tanti dialetti e storie in questa città che è specialista nel farci stare soli tutti insieme''- ha detto Alessandro Piva durante la conferenza stampa. Operazione che a Piva è riuscita e il film mette in luce una serie di fatti che sembrano usciti dalle pagine della cronaca nera di questi giorni. In tempi in cui il cinema italiano produce soprattutto commedie, ben venga quindi questo noir.
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