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Cancellare la tradizione del presepe? No, grazie!

Come una città di grande cultura mistica, Cascia, si oppose fieramente al diktat di Adel Smith, falso mussulmano presepe3_296

Nell’autunno del 2004 salì agli onori delle cronache un certo Adel Smith, residente in Abruzzo, sedicente mussulmano in realtà sconfessato da tutto il mondo islamico. Non gli bastava sostenere l’abolizione del Crocefisso, recentemente riproposta; pretendeva di eliminare anche la tradizione del presepe. Alla provocazione, la comunità di Cascia, una delle città a maggior tasso di spiritualità, dove nacque la santa più venerata del mondo, Rita, risponde compatta: da qui in avanti nel periodo natalizio tutti costruiranno presepi. Gli organi di informazione nazionali e internazionali danno ampio risalto al caso. La rassegna, giunta quest’anno alla sesta edizione, si chiamerà Presepi nel presepio. Il borgo medievale, presepe già di suo, si riempe di rappresentazioni della Grotta di Betlemme e della Sacra Famiglia.

Un percorso tra chiese, cantine e torri campanarie
L’unicità della rassegna sta, appunto, nel suo “contenitore”: un ambiente dove sacralità e architettura dei luoghi, montagne circostanti, silenzi ormai sconosciuti costituiscono una cornice di ineguagliabile suggestione. I presepi, più di 70, sono realizzati lungo un percorso (ed all’interno) di chiese attive, tempi sconsacrati, cantine, torri campanarie… Sono opere artigianali di tutte le dimensioni, coi più sofisticati meccanismi, di materiali talora insoliti (come tappi, bottoni, caramello, lana, pasta, bambole), di forma spesso molto originale (ad esempio, all’interno di una rosa gigante, il fiore simbolo di Cascia, elaborata con materiali poveri).

Un autunno passato a far statue e scenografie
I manufatti vengano realizzati da gruppi che si riuniscono appositamente e riempiono così le loro serate autunnali; famiglie, associazioni, frazioni, vie, scuole, comunità religiose, commercianti, singoli: una “concorrenza” che spinge molto in alto, per unanime riconoscimento, la qualità dei prodotti.

Viaggio all’Isola Tiberina o... non si sa ancora dove
Il presepe più grande, quello monumentale, che rappresenta ogni anno la natività in un contesto diverso, lo scorso anno ebbe come soggetto-sfondo l’Isola Tiberina di Roma, luogo a poca distanza da piazza San Pietro: una riproduzione in scala di diverse decine di metri quadrati minuziosamente precisa e altamente spettacolare. Fino all’apertura, gli organizzatori tengono segreto il motivo panoramico dominante dell’edizione 2009. La rassegna, che comincia l'8 dicembre, resta aperta fino al 24 gennaio 2010. La visita è totalmente libera e gratuita.