Dal varo della prima operazione di salvataggio al successo dello swap sul debito pubblico in mano ai privati: ecco di seguito le principali tappe della crisi greca che si trascina da oltre due anni.
- Maggio 2010. L'Ue e il Fmi varano il primo piano di salvataggio della Grecia: ad Atene vengono destinati aiuti per 110 miliardi a fronte di un piano triennale di lacrime e sangue.
- Fine maggio. Sulla base dell'esperienza greca, l'Ue decide di varare un fondo di salvataggio temporaneo (l'Efsf) dotato di 450 miliardi di euro
- Luglio 2011. La Ue vara il secondo piano salva-Grecia, da 109 miliardi che arriveranno dall'Efsf e dal Fmi. Anche i privati sono chiamati per la prima volta a partecipare alle perdite sul debito greco: i loro bond saranno sostituiti ('swap') con titoli a più lunga scadenza e subiranno perdite del 20% sul loro valore nominale. Una soglia che si rivelerà presto insufficiente.
- Ottobre. La Grecia non riesce a far quadrare i conti e a rispettare gli impegni presi. L'Ue decide che le perdite dei privati (o 'haircut') devono arrivare almeno al 50%, affinche' i 109 miliardi di aiuti siano sufficienti. Atene negozia con le banche e la Ue accetta di mettere 30 miliardi di euro per gli istituti esposti in Grecia, come 'dolcificante' per far loro accettare le perdite con il piano di swap dei titoli.
- Febbraio 2012. L'Ue non si fida più della Grecia che si è allontanata da tutti gli obiettivi di riforme strutturali, e pone nuove durissime condizioni per il via libera definitivo ai 130 miliardi di euro: una troika Ue-Bce-Fmi permanente ad Atene, perdite dei privati al 53,5%, partecipazione minima allo swap al 66%.
- Marzo 2012: Lo 'swap' dei titoli greci è riuscito: secondo quanto fa sapere il governo greco, la partecipazione dei privati all'operazione ha superato l’85%. La Grecia è salva.