Vaticano in prima linea


Stampa

Acqua, tassare finanza per paesi poveri

La Santa Sede stila una serie di proposte per sesto Forum mondiale dell'acqua, che si apre a Marsiglia. Tassare le transazioni finanziarie, ma anche Istituire corti di giustizia per gestire i reclami di quanti vedono leso il loro diritto all'accesso; sorveglianza delle autorità perché i privati, nonostante il legittimo diritto ai profitti, tutelino la valenza sociale dell'accessibilità all'acqua v

Tassare le transazioni finanziarie per dare acqua ai paesi in via di sviluppo e alle economie emergenti. Istituire corti di giustizia per gestire i reclami di quanti vedono leso il loro diritto all'accesso all'acqua. Sorveglianza delle autorita' perche' i privati, nonostante il legittimo diritto ai profitti, tutelino la valenza sociale dell'accessibilita' all'acqua. Sono alcune delle proposte della santa sede al sesto Forum mondiale dell'acqua, che si apre a Marsiglia.

Le proposte sono illustrate in "Acqua, un elemento essenziale per la vita - Impostare soluzioni efficaci", un testo elaborato dal Pontificio consiglio per la giustizia e la pace, che chiede alla comunita' internazionale di "passare dalle dichiarazioni di intenti alle soluzioni" per garantire un effettivo ed universale diritto all'acqua.

Principi ispiratori nell'affrontare il problema dell'acqua per il vaticano dovrebbero essere "responsabilita', sobrieta' e solidarieta"', "giustizia e sussidiarieta"'. In piu' parti il testo insiste sulla insostenibilita' degli stili di vita in alcuni paesi sviluppati, in cui l'acqua si spreca a cuor leggero: "Societa' che consumano acqua per finalita' superflue - si dice in uno dei passaggi - in preda a un consumismo sempre piu' sfrenato, orientate all'accumulazione illimitata di beni..." con "pratiche contrarie a uno sviluppo sostenibile". L'accesso all'acqua, afferma il testo Vaticano ha "bisogno di soluzioni immediate", e' un problema "urgente" e la "comunita' internazionale" non si puo' "esprimere solo con dichiarazioni di intenti sia pure suffragate da copiosi studi". Come per altre tematiche cosi' complesse, anche nel caso dell'acqua, afferma la Santa Sede, emerge la necessita' di una "governance internazionale", che "non va vista come un principio superiore che opprime le iniziative locali o statali, bensi' come una necessita' di coordinamento e di orientamento per una valorizzazione e uno uso armoniosi e sostenibili dell'ambiente e delle risorse naturali in vista della realizzazione del 'bene comune mondiale"'.

La Santa Sede - che ha partecipato gia' a tre precedenti Forum: nel 2003 a Kyoto, nel 2006 a Citta' del Messico e nel 2009 a Istanbul - chiede ai governi che "l'acqua resti un bene comune e non una merce come le altre", e incita a un "approccio non mercantile" nella "gestione dell'acqua". Inoltre, "auspica che gli impegni presi vengano rispettati e che siano adottate soluzioni sostenibili con urgenza, con particolare attenzione ai piu' vulnerabili e alle nuove generazioni". La Santa Sede denuncia infine il "divario tra i finanziamenti ritenuti necessari e quelli effettivamente mobilitati".