Ricerca del Censis


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E’ la famiglia il primo valore per gli italiani

Poi la qualità della vita, la fede religiosa, il culto del 296_famiglia

La famiglia, anzitutto; poi l'Italia considerata il luogo dove più si è affinata la qualità della vita e il culto della bellezza; quindi, la fede anche nelle vesti della tradizione religiosa. Sono questi i valori in cui credono gli italiani, secondo quanto emerge dalla ricerca realizzata dal Censis, nell'ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Gli abitanti del Belpaese indicano al 65% il senso della famiglia, al 25% il gusto per la qualità della vita, al 21% la tradizione religiosa e al 20% l'amore per il bello.

"Per il futuro - osserva il Censis - i valori che 'faranno' l'Italia e gli italiani sembrano poggiare sempre meno sulla rivendicazione dell'autonomia personale e sempre più sulla riscoperta dell'altro, sulla relazione e la responsabilità. Sono valori che in questa fase fanno emergere scintille di speranza che vanno però alimentate e potenziate, affinche' possano diventare un nuovo motore di crescita sociale, economica e civile del Paese".

Intanto, "la crisi del soggettivismo ha generato due pulsioni. La prima e' l'apertura all'altro, la riscoperta del valore delle relazioni, convinti che ci possiamo salvare solo tutti insieme. La seconda e' un emotivo approccio restrittivo verso le passate sregolatezze dell'individualismo. Ma nessuna pedagogia calata dall'alto - sottolinea ancora il Censis - potra' 'fare' i nuovi italiani: nessuna etica eterodiretta, tesa a rieducare i cittadini a comportamenti virtuosi, inneschera' un nuovo ciclo di sviluppo civile e sociale".

IL 90% SI DICHIARA SODDISFATTO DELLE RELAZIONI FAMILIARI MA CALANO I MATRIMONI
Perno della comunità nazionale resta la famiglia, "anzi i diversi 'format' familiari", come precisa la ricerca del Censis, visto che nel periodo 2000-2010 sono diminuite le coppie coniugate con figli (-739.000), mentre sono aumentate le coppie non sposate con figli (+274.000) e le famiglie con un solo genitore (+345.000). Nel periodo 1998-2009 sono aumentate le unioni libere (+541.000, arrivando in totale a 881.000) che, inclusi i figli, coinvolgono oltre 2,5 milioni di persone.

Complessivamente, sono 5,9 milioni gli italiani che hanno "sperimentato nella loro vita una forma di convivenza libera". Le famiglie 'ricostituite', formate da partner con un matrimonio alle spalle, sono diventate 1.070.000. Quelle ricostituite coniugate sono aumentate di 252.000 unità, arrivando in totale a 629.000. "Le diverse modalità concrete di essere famiglia - commentano al Censis - rispondono al bisogno crescente di avere una relazionalita' significativa".

Più del 90% degli italiani si dichiara soddisfatto delle relazioni familiari. Anche se ci si sposa meno (tra il 2000 e il 2010 i matrimoni sono diminuiti del 23,7%: 67.334 in meno), all'unione matrimoniale è ancora riconosciuto un valore importante: il 76% degli italiani è convinto che sia una regola da rispettare e il 54% ritiene che garantisca maggiore solidità alla coppia.

I DUE TERZI DEI CITTADINI NON ANDREBBERO MAI A VIVERE IN UN ALTRO PAESE
Il gusto per la qualità della vita resta "una forza che genera coesione nell'individualismo italiano", osserva il Censis nella sua ricerca sui valori degli italiani, che dimostrano di sentire l'orgoglio di appartenere al Paese del buon vivere. Il 56% dei cittadini è infatti convinto che l'Italia sia il Paese al mondo dove si vive complessivamente meglio. E anche se in futuro avessero la possibilita' di andarsene via dal Paese d'origine, due terzi dei cittadini (66%) non lo farebbero in nessun caso.

Per quanto riguarda la fede, l'82% degli italiani pensa che esista una sfera trascendente o spirituale che va oltre la realta' materiale: il 66% si dichiara credente, cui va aggiunto il 16% di coloro che credono ma si dichiarano non osservanti. Anche se in realtà i due terzi degli italiani di fatto non entrano mai nei luoghi di culto e solo un terzo vi si reca, una o più volte alla settimana, per partecipare alle funzioni religiose.

Se il 70% degli italiani è convinto che vivere in un posto bello aiuti a diventare persone migliori e che ci sia un legame tra etica ed estetica, riconoscendo alla bellezza anche una funzione educativa, il 41% ritiene che le meraviglie del nostro Paese possano essere la molla che ci fara' ripartire.

MENO CONSUMISMO, PIU' MORALITA' E ONESTA' E PIU' SEVERITA' SU DROGA, ALCOL, FUMO
Il consumismo, anche se non viene posto esplicitamente sul banco degli imputati, quanto meno non viene esaltato come 'molla economica'. Infatti, il 57% degli italiani pensa che, al di la' dei concreti problemi di reddito, nella propria famiglia il desiderio di consumare è meno intenso rispetto a qualche anno fa. Il 51% crede che, anche in questa fase di crisi, nella propria famiglia si potrebbe consumare di meno tagliando eccessi e sprechi. Il 45% ritiene che si debba conservare quello che si ha, piuttosto che puntare ad avere di piu', come solo il 29% degli intervistati indica nella ricerca del Censis.

Moralità e onestà (55,5%), rispetto per gli altri (53,5%), solidarietà (33,5%) sono i valori considerati necessari per migliorare la convivenza sociale in Italia. "Non è un generico richiamo al merito o all'autonomia individuale - osserva il Censis - ma il lento, difficile, sofferto, condiviso impegno collettivo in una diversa quotidianita' dei rapporti fatta di maggiore rispetto e attenzione per gli altri".

Infine, "stanchi delle forme più estreme e sregolate di individualismo e trasgressione, negli italiani è scattato il riflesso law and order". Ecco allora che l'89% dei cittadini vorrebbe misure più severe contro le droghe pesanti, l'87% le ritiene auspicabili per contrastare i fenomeni legati alla guida pericolosa, il 76% nei confronti dell'abuso di alcol, il 74% verso le droghe leggere, il 71,5% nei confronti della prostituzione, il 52% verso i fumatori e un 47% anche per chi mangia cibi ipercalorici che causano l'obesità.