Ipotesi tre diverse tutele


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Articolo 18, si cerca soluzione

Per licenziamenti economici solo indennizzo occupazione_lavoro_296

Nel caso di un licenziamento per motivi economici giudicato illegittimo dal giudice, il lavoratore potrebbe avere diritto solo a un indennizzo economico: è quanto prevede la principale ipotesi allo studio del Governo sulla quale si tenta la stretta in vista dell'incontro tra Governo e parti sociali previsto per martedì a palazzo Chigi. Questa ipotesi, che sarebbe con tutta probabilità molto apprezzata dai mercati, prevede tre tipi diversi di tutela a seconda dei motivi del licenziamento.

Il reintegro obbligatorio nel posto di lavoro previsto dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori in caso di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo sarebbe previsto solo per il licenziamento discriminatorio. Nel caso di licenziamento senza giusta causa o giustificato motivo soggettivo (legato quindi a motivi disciplinari) si lascerebbe al giudice la scelta tra reintegro e equo indennizzo, mentre nel caso di licenziamento senza giustificato motivo oggettivo (i cosiddetti motivi economici, legati a motivi organizzativi o produttivi dell'azienda) sarebbe previsto solo un indennizzo economico.

Questa ipotesi di revisione consistente dell'articolo 18 sarebbe però difficilmente digeribile dalla Cgil, che ha più volte ribadito come siano accettabili solo interventi sulle procedure come ad esempio i tempi dei processi. Ma l'ipotesi più ''soft'', pure presa in considerazione del Governo, con la limitazione della scelta del giudice solo ai licenziamenti per motivi economici (mentre quelli discriminatori e senza giusta causa o giustificato motivo soggettivo continuerebbero a prevedere per il datore di lavoro l'obbligo del reintegro) non piace alla Confindustria.

Il presidente Emma Marcegaglia si è scagliata contro l'ipotesi di una ''piccola riforma'' che potrebbe avere dai mercati una ''reazione negativa''. Ma se dal vertice di venerdì è filtrato un accordo sul lavoro le prossime ore saranno ancora concitate nel tentativo di trovare un'intesa anche con la Cgil. Per il sindacato guidato da Susanna Camusso la riunione di martedì non sarà conclusiva, e sarà il direttivo fissato per mercoledì a dover dare il mandato a chiudere il negoziato.