Conferma dalla Farnesina


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India, rapiti due italiani

Sono Paolo Bosusco e Claudio Colangelo turisti_rapiti_india_296

La Farnesina ha confermato l'identità dei due italiani rapiti da un gruppo di ribelli maoisti nello stato di Orissa, in India, ed è in continuo contatto con le famiglie del piemontese Paolo Bosusco, originario di Condove in provincia di Torino, e del romano Claudio Colangelo (a destra nella foto).

Il rapimento, secondo la polizia indiana, sarebbe avvenuto il 14 marzo. In un audio-messaggio, il leader dei maoisti in Orissa, Sabyasachi Panda, ha sostenuto che si deve aprire subito una trattativa sul documento contente 13 rivendicazioni diffuso dal movimento nel febbraio 2011, fra i quali il rilascio dei prigionieri politici e la sospensione dell'Operazione Greenhunt contro la guerriglia maoista.

BOSUSCO DA 15 ANNI CON TRIBU' ORISSA
La passione di Paolo Bosusco, uno dei due italiani rapiti dai ribelli maoisti, per il trekking e per le comunità tribali dell'Orissa risale a circa 15 anni fa. Con una guida indiana ha esplorato molte delle impenetrabili foreste dove ci sono anche le basi della guerriglia maoista.

Mettendo a frutto queste conoscenze, nel 2001 ha aperto un'agenzia di viaggio, Orissa Adventurous Trekking, con il socio Bijay Kumar Dash. Gli uffici sono a Puri, citta' famosa per i templi induisti.

Come si legge sul website, l'agenzia ''si occupa prevalentemente di organizzare trekking e spedizioni nelle zone piu' intatte dell'Orissa dal punto di vista ambientale e etnografico''. Si precisa che a parte il trasferimento a Puri, ''tutti gli itinerari sono svolti sempre a piedi'' usando '''gli stessi sentieri usati dalle popolazioni tribali''.

In particolare, si promette di instaurare ''dei rapporti genuini e onesti con le popolazioni che vivono ancora una vita secondo le loro antiche usanze e tradizioni''. Oltre ai trekking si organizzano anche discese in canoa e osservazione degli animali. Per quanto riguarda il programma e' ''su misura'' a secondo delle esigenze dei clienti. Sul sito sono pubblicate decine di foto in cui si vede Bosusco con le comunita' tribali.

Di recente in India è scoppiata un'accesa polemica sui cosiddetti ''safari umani'', dopo un video in cui si vedevano turisti indiani chiedere a una tribù delle isole Andamane di ballare davanti alle telecamere.

A questo proposito, lo scorso febbraio il governo dell'Orissa ha introdotto regole più severe per i turisti stranieri e ricercatori che vogliono recarsi nei territori di alcune comunità tribali ''protette''. 

CHI SONO I RIBELLI MAOISTI DELL’ORISSA
E' la prima volta che i maoisti sequestrano turisti stranieri. L'Orissa è uno stato federato dell'India orientale, con una popolazione di circa 37 milioni di abitanti. E' uno degli Stati piu' poveri dell'India, nonostante ingenti ricchezze minerarie. Nell'Orissa sono attivi circa 20.000 guerriglieri maoisti, che rappresentano oggi una delle principali sfide per la sicurezza interna dell'India. Occupano un 'corridoio rosso' che s'estende dallo Stato meridionale dell'Andhra Pradesh, attraversa il Chattisgarh, fino al Bengala Occidentale e al Nepal.

Secondo stime del governo, i ribelli comunisti sono presenti in un terzo dei 600 distretti indiani, in prevalenza campagne e foreste popolate da comunità tribali. Nel 2009, l'anno più sanguinoso, hanno lanciato oltre mille attacchi contro obiettivi governativi, uccidendo almeno 600 persone. Noti come Naxaliti dall'insurrezione del 1967 a Naxalbari, nel Bengala Occidentale, rappresentano un movimento con diverse sfaccettature. Secondo alcuni analisti, i maoisti sarebbero finanziati e armati dalla Cina.

L'ideologia marxista comunista a cui si ispirano i Naxaliti continua a sedurre le masse agricole e le comunità tribali rimaste escluse dal boom economico. Ma i sanguinosi attentati, le estorsioni e i rapimenti per finanziarsi li hanno confinati dietro un muro di ostilità dell'opinione pubblica. In loro favore si sono tuttavia levate voci di intellettuali di sinistra come la scrittrice pacifista Arundhati Roy, che si è detta pronta a mediare in un eventuale negoziato di pace coi ribelli. In attesa della conferma del rapimento, restano nove gli italiani nelle mani di rapitori in tutto il mondo.