di Maurizio Iorio
Parlare di crociere, in questo periodo, equivale a toccare contestualmente ferro. Le disavventure della Costa Crociere hanno in qualche modo intaccato la convinzione diffusa che le navi, soprattutto se grandi come intere città, siano inaffondabili e immunizzate contro qualsiasi tipo di problema. Ragion per cui, per far tornare la clientela su quelle città galleggianti, bisogna offrire proposte che trasformino una crociera in un’occasione di relax e divertimento finalizzato. Insomma, crociere a tema. Come nel caso di “Let it boat”, un progetto realizzato da Mititaly, un’organizzazione che promuove il made in Italy, insieme a Ellytravel e Grimaldi Lines, con il patrocinio del XVII municipio di Roma Capitale.
I mitici anni ‘60
“Let it boat”, il cui logo non a caso richiama la grafica dello Yellow Submarine dei Beatles, è un progetto totalmente incentrato sui leggendari anni ’60, anni indimenticabili, che hanno visto l’Italia vivere un boom economico senza precedenti. Per la prima volta nella storia, in tutto il mondo, non solo in Italia, i giovani diventarono una categoria sociale a se stante, con un proprio linguaggio, una propria musica, un proprio modo di vestire e codici comportamentali sconosciuti fino a quel momento, compresa una rivoluzione sessuale che (dalla minigonna di Mary Quant al bikini al sesso libero) produsse uno smottamento dei costumi simile ad uno tsunami. Gli eventi dell’epoca, dalla presa di coscienza semplicemente anti-convenzionale e ribellistica degli studenti, fino alle rivolte di piazza che produssero la rivoluzione culturale e la contestazione politica del ’68, avrebbero causato il più grande cambiamento generazionale del secolo scorso. La musica, in quel contesto, ebbe un ruolo preponderante. Non fu solo la colonna sonora di un’epoca, peraltro irripetibile, ma il messaggio attraverso il quale la controcultura giovanile (droghe comprese) si diffuse capillarmente nel mondo. I “capelloni” e gli “hippies”, spesso etichettati come fannulloni dal cosiddetto “perbenismo borghese”, in realtà furono la punta dell’iceberg di un movimento che attraversò tutte le categorie sociali, dal proletariato urbano alla ricca borghesia. “Let it boat” prova a ripercorrere in modo ludico quegli anni ormai lontani, ma ancora molto presenti nella cultura popolare, forse proprio a causa dell’immortalità di una musica che non ha avuto uguali, a cominciare dai Beatles.
Si comincia davanti all’Adriano, dove suonarono i Fab Four
“Let it boat” apre i battenti il 12 maggio a Roma, a sera ci si imbarca a Civitavecchia, si naviga fino a Barcellona e si ritorna il 15. Un mini-tour de force, un week-end lungo che però promette mirabilie. Piazza Cavour per l’intera giornata del 12 ospiterà una maratona musicale con gruppi giovanili non professionisti, che dovranno suonare un repertorio rigorosamente sixties, compreso un obbligatorio pezzo dei Beatles. La scelta di piazza Cavour non è casuale. Infatti al cinema Adriano, nel lontano 1965, i Beatles tennero gli unici 4 concerti italiani della loro carriera. Abbigliamento vintage, ovviamente.
Raduno di auto d’epoca
Nella stessa giornata, sempre a Piazza Cavour, raduno di auto d’epoca, immatricolare fino al 31 dicembre 1969, che sfileranno in corteo nel quartiere Prati per poi dirigersi verso Civitavecchia, per imbarcarsi alla volta di Barcellona, dove saranno accolte dal Club Fiat 500 della Catalogna, che si accoderà per un tour nella città catalana.
Progetto a impatto zero
Tutto il progetto “Let It Boat” è a impatto zero. Per compensare le emissioni di CO2 generate dall’iniziativa, calcolate in 23.268 kg, verrà avviato un progetto di forestazione in Costa Rica, per l’estensione di 5.593 mq, e un periodo di assorbimento di 4 anni.
Caccia al tesoro e cruciverba
Tutti i partecipanti al “Let it boat” saranno impegnati in una caccia al tesoro, incentrata ovviamente sugli anni ’60, e nella risoluzione di un cruciverba ideato dal matematico e giocologo Ennio Peres. Inoltre, a bordo, mostre fotografiche a tema, lezioni di ballo dell’epoca, dal twist al cha cha cha, proiezioni di film e programmi tv degli anni ’60, mercatino di vinili originali. La colonna sonora, dal vivo, sarà a cura del gruppo i “Beatles a Roma”. Insomma, una full immersion in un passato non troppo lontano, ancora vivo nella memoria della generazione dei neo-sessantenni e nell’immaginario di quella dei loro figli, che l’hanno vissuta solo per interposta persona.