24-25 marzo, giornate di primavera


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Il Bello d’Italia

Torna l’iniziativa del Fai n

di Federica Marino

Come ogni anno, tornano ad aprirsi il 24 e 25 marzo luoghi, siti e monumenti normalmente chiusi al pubblico e resi fruibili grazie all’impegno del Fondo per l’Ambiente italiano per salvaguardarli attraverso il restauro, la salvaguardia e la valorizzazione.

Scopo statutario del Fondo per l’Ambiente è la tutela del Bello, inteso non come concetto astratto ma come valore concreto ed espresso sul territorio italiano in mille forme: bellezze naturali e artistiche convivono lungo la Penisola le une vicine alle altre, insieme con testimonianze storiche e culturali. La somma di questi fattori è maggiore dei singoli elementi che la compongono e che formano il nostro tessuto culturale. Paesaggio e artefatti umani tracciano insieme il profilo del Paese, architettura industriale compresa: l’economia e l’industria si rivelano dotate di senso estetico in molte costruzioni dalla destinazione squisitamente pratica eppure radicate nel loro tempo attraverso le linee e le forme.

L’edizione 2012 della Giornata di Primavera, la ventesima, arriva in coda alle celebrazioni per l’Unità d’Italia concluse lo scorso 17 marzo. Forse anche per questo è possibile attraverso il sito del Fai rivolgere domande all’italiano per eccellenza: alla vigilia della Giornata, il presidente Napolitano invierà infatti un videomessaggio in streaming, rivolto ai giovani e non solo per sottolineare l’importanza della tutela del nostro patrimonio artistico e culturale, rispondendo alle domande che saranno arrivate all’indirizzo internet@fondoambiente.it (solo fino al 20 marzo).

Coinvolte quest’anno tutte le venti Regioni, con 670 siti di bellezza da scoprire: cinquantasette sono riservati ai soci Fai, ma la stragrande maggioranza è veramente per tutti, con una percentuale di accessibilità del 40%. Se poi qualcuno vuole visitare i beni riservati ai soci, può iscriversi in loco al Fai, e il gioco è fatto. Già esauriti i posti per la visita al carcere milanese di San Vittore. Ville e palazzi da un lato e luoghi di culto dall’altro si contendono il primo posto, con 186 siti contro 179, ma ci sono anche teatri, siti archeologici, aree naturalistiche e giardini e un solo luogo del lavoro, i laboratori del Teatro alla Scala riuniti dal 2011 nell’ex insediamento industriale delle acciaierie Ansaldo: 20 mila metri quadrati che custodiscono tutto il necessario per allestire un palco, con oltre 60 mila costumi di scena e una replica 1:1 del palcoscenico del Piermarini, per le prove di regia.

Tante, tantissime, le “chicche” e difficile fare una scelta: a Torino, prima Capitale italiana, focus sugli edifici militari d’epoca, a Milano si oscilla tra finanza e lirica, la Toscana brilla per i palazzi senesi e a Genova si esplorano biblioteche. Roma è come sempre caleidoscopica, Napoli svela i segreti della fede: catacombe, monasteri di clausura e l’Arcibasilica di San Giacomo degli Spagnoli, “nascosta” dentro il Palazzo comunale.

Tra le iniziative che accompagnano le aperture, un concorso fotografico che invita i cittadini a fotografare ciò che per loro incarna il Bello: il Fai incoraggia infatti la partecipazione attiva di ognuno per individuare e segnalare luoghi e siti da salvare, perché ciascuno si faccia portatore di una scheggia di bellezza da aggiungere a quella di tutti gli altri. Con la stessa ottica, piccoli ciceroni crescono, anche quest’anno, grazie alla collaborazione di scuole e dei 15mila studenti che a turno guideranno i visitatori. Un record multietnico è quello di Brescia, dove la visita al Palazzo del Comune sarà illustrata in ben nove lingue: inglese, francese, arabo, spagnolo, russo, ucraino, urdu, bangla e portoghese.

Anche da questa edizione della Giornata di Primavera esce l’Italia più bella: multiforme, colorata e ricca di differenze... In fondo, non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che Fai.

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